
Scienze weird e neolib [parte 2]
Di come la psicologia sperimentale potrebbe strizzare l’occhio al neoliberismo.
Di come la psicologia sperimentale potrebbe strizzare l’occhio al neoliberismo.
Molto di ciò che sappiamo sulla cognizione umana si basa su un campione “strano” e riflette e supporta i pilastri del neoliberismo. Un articolo in due parti.
Ho chiesto a quattro ventenni di parlarmi di lavoro e futuro, di autonomia e dipendenza. Mi hanno raccontato di precariato, individualismo e di un presente perenne.
Da tempo scriviamo e leggiamo dei limiti del discorso meritocratico e del suo impatto a livello individuale e sociale, specialmente in contesto lavorativo. Ma siamo in grado di pensare a un’alternativa? È possibile un ribaltamento valoriale a effetto tangibile?
Siamo frustrati per la mancanza di lavoro o esausti per il sovraccarico. Mobilitarsi per una riduzione delle ore lavorative è un esercizio di potere collettivo che permette di pensare a un nuovo modello di esistenza comune.
Di quando scrivere viene difficile. Meccanismi cognitivi e sociali per cui, di fronte a fenomeni eccezionali, esprimersi attraverso la scrittura diventa complicato.
L’attivismo sui social rappresenta un passo importante nella formazione politica di chi è cresciutǝ con internet, ma non riesce a innescare il cambiamento di cui sentiamo bisogno.
TikTok ci può dire qualcosa su come pensiamo il nostro corpo e su come esso si rapporta all’altro e al mondo.
Cosa vuol dire riappropriarsi di un termine e perché lo si fa.
L’elezione di Prof. Mapelli a rettrice dell’Università di Padova echeggia a livello mediatico come rivoluzione di genere. I dati ci parlano però di una segregazione orizzontale.