
Immergersi in una prosa originale e allo stesso tempo autentica e poetica è una rarità. Ali Smith è, dunque, una voce unica che ripresenta ovviamente tematiche e forme stilistico-narrative già utilizzate in passato, ma con una sensibilità nuova.
Autunno, uscito nel 2017 e pubblicato in Italia da Sur l’anno successivo, ripercorre l’amicizia anticonvenzionale tra Elisabeth e Daniel, ora centenario. I due si sono conosciuti quando Elisabeth, all’età di otto anni, comincia ad avere una forte curiosità per Daniel, all’epoca vicino di casa particolarmente originale. Questo incontro casuale determinerà l’approccio con cui Elisabeth si confronterà con l’altro e con il quale scoprirà il mondo. Daniel, infatti, è riuscito a indurla ad amplificare i processi immaginativi, tipici di una bambina, in una direzione che riesca a farle comprendere la realtà che la circonda e, partendo da immagini già esistenti, costruire mondi paralleli che affievoliscano il sentimento del presente. Tuttavia, Daniel non si ferma alle immagini, ma punta a costruire un discorso che ponga i due interlocutori sullo stesso piano, seppur appartenenti a due generazioni differenti, come si nota in questo passaggio:
«Ma che senso ha inventarsi un mondo, disse Elisabeth, quando esiste già il mondo reale. Esiste il mondo e basta, e la verità sul mondo è questa.
Vuol dire che esiste la verità, e poi c’è una versione inventata della verità che ci raccontano sul mondo, disse Daniel.
No. Il mondo esiste. Sono le storie che sono inventate, disse Elisabeth
Ma non per questo sono meno vere, disse Daniel.
Questi sono discorsi super assurdi, disse Elisabeth.
E chiunque s’inventi la storia s’inventa anche il mondo, disse Daniel. Quindi bisogna sempre cercare di accogliere gli altri nella casa della propria storia. Questo è il mio consiglio. […] Quello che sto cercando di dire, disse Daniel, è che se racconti una storia, devi concedere ai tuoi personaggi lo stesso beneficio del dubbio che vorresti fosse riservato a te»¹
Ali Smith costruisce la personalità di Elisabeth in modo efficace, inserendo delle caratteristiche costanti, quali l’originalità e la curiosità infantile che si tramuta poi, in età adulta, in un atteggiamento anticonformistico ed estremamente critico e cinico. La protagonista vive infatti il clima di forte tensione, in seguito al voto della Brexit, che aleggia nel piccolo paesino britannico dove vive la madre, delineato dalla scrittrice con uno stile penetrante e coinvolgente:
«In tutto il paese c’era angoscia e giubilo. In tutto il paese quello che era successo sbatacchiava qua e là come se il filo di un traliccio si fosse spezzato durante un temporale e ora si agitasse in aria sopra gli alberi, i tetti e le auto. In tutto il paese la gente pensava di aver perso. In tutto il paese la gente pensava di aver vinto. In tutto il paese la gente pensava di aver fatto la scelta giusta mentre gli altri avevano fatto la scelta sbagliata. In tutto il paese la gente googlava: come trasferirsi in UE? In tutto il paese la gente googlava: richiesta passaporto irlandese. In tutto il paese la gente s’insultava dandosi dello stronzo a vicenda. In tutto il paese la gente non si sentiva al sicuro» .²

La stagione autunnale che dà il titolo al romanzo, quindi, è solo uno sfondo alla narrazione, e si rileva in alcuni passaggi poetici. Infatti la tendenza di Smith è proprio quella di partire da concetti o sensazioni universalmente riconosciute per progredire verso voli pindarici che estasiano il lettore.
«Ottobre è un batter d’occhio. Le mele che appesantivano l’albero solo un istante fa già non ci sono più e le foglie degli alberi sono gialle e sempre più rade. Una gelata ha illuminato di colpo gli alberi. Quelli che non sono sempreverdi sono allo stesso tempo bellissimi e pacchiani, rosse arancio e oro le foglie, poi marroni, poi giù in per terra. Le giornate sono inaspettatamente miti. L’estate non sembra così lontana, se non fosse per il rimorso del giorno, con lo scuro merletto del buoi che avanza piano e l’umità ai bordi, le piante clame nel loro ripiegarsi, le perline di condensa sui fili di ragnatela tesi tra le cose. Nelle giornate calde sembra assurdo che le foglie, così tante, cadono dagli alberi. Ma di notte fa freddo, a volte anche tanto».³
