Eco Day, un’iniziativa per il territorio

Produrre in modo ecosostenibile è possibile: ne abbiamo parlato con l’imprenditore Michele Dominizi e il Vicesindaco di Colleferro Giulio Calamita.

Impegnarsi per la valorizzazione e la tutela del territorio non è solo auspicabile, ma anche concretamente possibile, tanto più se le aziende e la politica locale decidono di lavorare in sinergia tra loro. Ne è un esempio l’Eco Day, la giornata all’insegna della valorizzazione del territorio organizzata a settembre dalla Fangucci Srl, in cui diverse realtà produttive di Colleferro (RM) hanno offerto esempi concreti di economia sostenibile. Ne abbiamo parlato con l’imprenditore Michele Dominizi e il Vicesindaco Giulio Calamita per saperne di più.

1) Ciao Michele, parlaci un po’ della tua azienda. In che modo Fangucci Srl coniuga la propria produzione con la tutela del territorio? 
Fangucci Srl è un’azienda fondata prima della seconda Guerra Mondiale, che ha puntato all’innovazione e al benessere della comunità già nel 1944, dopo il bombardamento che ha raso al suolo Velletri. I fratelli Fangucci hanno investito risorse ed energie per la ricostruzione della loro attività al fine di valorizzare un territorio devastato. Oggi non è diverso: è vero che non stiamo ricostruendo una città in macerie, ma è evidente che le tematiche ambientali e lo sviluppo di un mercato ecosostenibile sono prioritarie e noi non ci tiriamo certo indietro. 

2) Passiamo all’iniziativa che si è tenuta a settembre. Com’è nata l’idea di organizzare un Eco Day? 
L’iniziativa è stata ideata in sinergia con il Vicesindaco Calamita, particolarmente sensibile alle tematiche green. In continuità con le politiche aziendali degli ultimi anni, brillantemente guidate dal nostro amministratore Cristina Fangucci, abbiamo deciso di accrescere gli sforzi nei confronti della comunità e del pianeta, attraverso prodotti completamente naturali e biodegradabili. Dal sostegno ad altre aziende locali, interne al mercato ecosostenibile, è nato l’Eco Day.

L'amministratore Fangucci introduce la giornata.

3) Quali altre realtà locali sono state coinvolte? 
Siamo partiti da Risen Energia, azienda che ha alle spalle esperienze decennali nel campo dell’energia rinnovabile. A seguire abbiamo coinvolto diversi allevatori locali impegnati a implementare pratiche ecosostenibili di nuovissima generazione. Una delle collaborazioni più importanti è stata con l’azienda agricola Le Quattro Vasche, che produce vini e oli da coltivazione biologica. Abbiamo poi coinvolto l’Hotel-Ristorante La Noce, che utilizza materie prime a km zero, e i maestri di bioedilizia di Italia Costruzioni. Infine, non posso dimenticare l’architetto Antonio Centra, i cui lavori, finalizzati alla riqualificazione storico-ambientale di molte delle bellezze locali, lo rendono assolutamente una delle colonne di questo settore.

4) Rivolgendomi anche al Vicesindaco Calamita, quanto questo genere di iniziative può influire positivamente sulla comunità? 
Vicesindaco: La comunità di Colleferro, al pari di tante altre, è da sempre trainante per il territorio rispetto molti aspetti dello sviluppo e delle abitudini. Agli inizi degli anni Duemila, i valori legati alla mentalità operaia hanno iniziato ad entrare in crisi a causa dell’irruzione nel dibattito sociale della questione ambientale. A questo punto, la comunità ha cominciato ad interrogarsi su quale fosse il senso dello sviluppo sostenibile e di come questo potesse essere coniugato con la salute ed il lavoro. La grande sfida dello sviluppo attento alle questioni ambientali passa per numerosi attori chiave. I cittadini, in primis, e associazioni delle varie categorie devono svolgere il loro ruolo attentamente, con la consapevolezza e la sensibilità nel rispetto alle questioni ambientali. Le varie iniziative devono essere mosse dalla piena coscienza, frutto di percorsi di formazione che spaziano dall’educazione civica e scolastica, promuovendo interventi di sensibilizzazione e servizi idonei per sfruttare al meglio le risorse. Il focus della programmazione condotta dalle istituzioni deve essere una politica capace di interpretare il momento che viviamo e coordinare piani di intervento per convertire produzioni e abitudini. Sull’altro lato di questo triangolo ci sono le imprese. Queste devono prendere consapevolezza e adottare azioni sempre più frutto di uno studio legato al ciclo di vita dei loro prodotti e dei loro servizi, in risposta alle normative e in scia alla macchina dell’economia circolare. La nostra è una comunità produttiva, attenta alle questioni ambientali, che ha bisogno di esempi e progettualità da seguire, come quella che l’azienda Fangucci sta mettendo in piedi.

Michele: I benefici determinati da questo genere di attività sono di due tipi. Da una parte si ha il feedback diretto delle persone che ti salutano per strada e ti parlano dei miglioramenti effettivi generati da queste iniziative. Dall’altra c’è il lato più pragmatico: la valorizzazione dell’economia locale e il miglioramento dell’ambiente in cui la comunità vive e lavora. Un ambiente che passa dal grigio industriale ai colori e alla bellezza, capace di integrare perfettamente modernità e natura.

5) Vicesindaco, può ripercorrere brevemente la sua esperienza in campo ambientale? Cosa l’ha portata ad entrare in politica? 
Io ho iniziato come attivista. Da sempre ho percepito come potenzialmente pericolose per la nostra comunità una serie di situazioni che ad oggi sono decisamente migliorate. Da giovane sentivo i miei amici lamentarsi di Colleferro, e per quanto fossi d’accordo con loro su alcune idee, ho deciso di non voltarmi dall’altra parte. Dopo aver completato il percorso di studi in ingegneria informatica, ho scelto di impegnarmi sempre di più per la nostra città e l’attivismo si è trasformato in attività politica e amministrativa; tutte esperienze che consiglio ai nostri concittadini, soprattutto ai più giovani. Ho iniziato a far parte dell’associazione Unioni Giovani Indipendenti: è stata un’esperienza bellissima e una realtà della quale purtroppo non faccio più parte, ma che fortunatamente continua ad esistere. Gli ideali legati alla tutela dell’ambiente erano tenuti insieme dalla voglia di approfondire, sintetizzare e spiegare alla città una tematica complessa. La credibilità era fondamentale per non essere considerati come i soliti “allarmisti”. Ovviamente l’impegno politico è venuto da sé, poiché per cambiare le cose occorre entrare dentro quel sistema che sembra lontano e privo della sensibilità che avevamo messo a disposizione della collettività.

L'architetto Centra presenta il suo lavoro di riqualificazione ambientale al Sindaco Sanna e al Vicesindaco Calamita.

6) In quali altri progetti di valorizzazione del territorio è coinvolto attualmente? 
I progetti sono molteplici. Il Sito d’Interesse Nazionale per la bonifica della Valle del Sacco ha richiesto tempo ed energie per arrivare ad una nuova perimetrazione. Ad ora sta entrando nel vivo delle attività riguardanti le nuove caratterizzazioni dei terreni e dei suoli. Su Colleferro in particolare sono in corso le attività di completamento del sito di stoccaggio di Arpa 2, che permetterà il completamento della messa in sicurezza del sito industriale della città. Le questioni che riguardano la qualità dell’aria, una tematica complessa e molto articolata, mi hanno spesso visto progettare e condividere soluzioni, a volte nuove, per ridurre le emissioni atmosferiche. Tra queste: più di 100 incentivi per le biciclette a pedalata assistita ed altri per veicoli ecologici, la posa in opera di 90 fioriere con capacità di assorbimento degli inquinanti usando la tecnica dei green walls, la realizzazione del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile e l’installazione di 8 colonnine di ricarica elettrica e così via. Sull’annoso tema dei rifiuti siamo riusciti a chiudere la discarica e gli inceneritori, ovviamente non compatibili con le criticità ambientali del territorio e lontani dall’idea di gestione dei rifiuti che avevamo in mente. Per essere incisivi sul tema, abbiamo dato vita all’azienda pubblica di gestione rifiuti Minerva, che oggi affronta la difficoltà di riorganizzare l’inefficiente struttura organizzativa di Lazio Ambiente (ex-Gaia). Abbiamo inserito le adeguate progettualità impiantistiche, volte a gestire i rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata, programmando un modello di economia circolare.

7) Ringraziando entrambi per la disponibilità, un’ultima domanda sul futuro: quali saranno i prossimi passi di questo percorso? 
Vicesindaco: Come Amministrazione comunale, sarà nostro compito incentivare la riduzione della produzione dei rifiuti, rendendo maggiormente sostenibile il quotidiano di ogni cittadino. Tra le varie possibilità, vorremmo favorire l’uso di prodotti acquistabili alla spina: un piccolo ma importante gesto!

Michele: Il nostro impegno aziendale è prima di tutto la creazione di altri Eco Days, ma anche la produzione di prodotti ecosostenibili di qualità e fattura sempre crescente. In particolare saponi e detersivi di varia natura alla spina, come già anticipava il Vicesindaco, così da limitare seriamente l’impatto ambientale della plastica.

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