John Mayer: breve introduzione ad un artista complesso

Musicista estremamente dotato, dalla spiccata sensibilità comica e una forte passione per la vita mondana. Ma chi è veramente John Mayer? 

È il 30 Marzo 2020, piena pandemia. Per rendere tutto meno complesso, da circa un mese sono tornato a casa dei miei, e come ogni Lunedì, dopo aver pranzato con la mia famiglia, entro nella mia stanza, e sorseggiando il caffé, recupero la puntata di Current Mood, uno show live su Instagram che va in onda tutte le domeniche, in diretta dal profilo personale di John Mayer.
Una diretta Instagram? John Mayer? Ma non era forse quel ragazzino che negli anni 2000 faceva Pop, poi blues, folk, e Pop Rock di nuovo?
Si, in effetti si. 
Quello che compare negli spettacoli di Dave Chappelle, esce con le modelle, sempre in vista su tabloid americani, odiato da mezza scena e adorato dall’altra? 
Si, si e ancora si. 
Quindi, in sostanza, chi diavolo è questo John Mayer? E perché spacca così tanto il pubblico? 

Rispondere a questa domanda è parecchio complesso, almeno quanto lo è il personaggio analizzato. Se questo può essere vero per la quasi totalità delle persone (e per quanto mi riguarda lo è al 100%), in questo caso specifico la situazione è davvero difficile, perché l’artista in questione vive e si definisce non tanto per mezzo di traguardi oggettivi, come dischi di platino raggiunti o i 7 Grammy Awards vinti, ma nei particolari e nelle sfumature che lo caratterizzano. 

Partiamo dalla base. 
John Mayer è un musicista, e questo lo abbiamo capito.
È stato reso celebre dal primo album pubblicato, grazie alle hit pop di grande successo contenute all’interno, e per un’abilità live decisamente fuori dal comune. Un paio di esempi per capire di che perizia musicale ed esecutiva stiamo parlando li trovate qui e qui.

John Mayer live.
Credits: Daniel Prakopcyk

Essere un artista con una perizia compositiva e un’abilità simile rende certamente Mayer già di per sé notevole, e potrei chiudere l’articolo direttamente qui, lasciando link di live eccezionali o rimandi a studio album dalle sonorità e incastri semplicemente perfetti, ma per quanto mi riguarda, non è questo che rende John così interessante.
Come facilmente deducibile da ciò che ho affermato in precedenza, Mayer è sostanzialmente un performer estremamente creativo. Per come la vedo io, è attratto, senza possibilità di svincolo, da due macroaree principali: l’arte performativa e l’ossessione per i particolari.
Nel caso della prima, si manifesta principalmente sotto forma di concerti, spettacoli comici, interviste bizzarre e al contempo profonde che spesso rilascia, parlando con l’interlocutore per decine di minuti, caratterizzati da monologhi composti da battute, riflessioni, metafore e opinioni.

John Mayer e Dave Chappelle.
Credits: Daniel Prakopcyk

Per quanto riguarda la seconda, invece, si riflette nello studio profondo, sistematico e ossessivo di tutto ciò che ritiene utile o semplicemente interessante. Questo è il lato del suo personaggio che maggiormente mi appassiona. Mayer conosce alla perfezione ogni singolo dettaglio della complessa strumentazione che utilizza, i materiali e le collezioni degli abiti che indossa, la storia e la rarità degli orologi che porta e qualunque, ma davvero qualunque oggetto che catturi anche un minimo la sua attenzione. Esistono video dove recensisce, riflette e analizza gli oggetti più disparati, dalle custodie di strani gadget ai ghiaccioli (giuro, non sto scherzando).

John Mayer live.
Credits: Daniel Prakopcyk

Le interviste di questo eclettico artista sono estremamente singolari e ispiranti, poiché è in grado di sostenere conversazioni paritarie o talvolta subalterne, grazie alla sua viscerale sete di conoscenza, con specialisti e professionisti di settori che, con la musica, condividono soltanto il lato creativo.
Un esempio di queste, nonché una delle mie preferite, è la conversazione avuta con Jerry Lorenzo, creatore del brand Fear of God, in merito all’arte, alla vita, musica e il mondo del fashion.

John Mayer e Shawn Mendes.
Credits: Daniel Prakopcyk

Gli album di Mayer sono composti da canzoni che affrontano temi classici della musica mainstream, come relazioni interpersonali, riflessioni sulla propria esistenza e racconti di storie di vita quotidiana, e al pari dei testi dei colleghi sono aperti a qualunque genere di interpretazione, dalle più profonde all’ascolto distratto. Spesso a rendere speciali questi brani però, è lo spunto che lo stesso autore ne trae per analizzare aspetti del mondo che ognuno di noi vive, filtrato attraverso la sua personalissima visione delle cose, e che esprime nei modi più disparati, dalle pluricitate interviste, alle dirette Instagram, come appunto Current Mood, tramite le quali l’artista crea il suo piccolo spazio di dialogo con il mondo esterno, in merito a ciò che più lo appassiona, ovvero la musica, il dialogo e la comicità.

Immagine di copertina: John Mayer live. Credits: Daniel Prakopcyk

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