Megazinne, il magazine italiano sulle tette che non vi aspettate

La scommessa editoriale del seno femminile come icona pop e libertaria.

È possibile discutere di seno femminile da una prospettiva femminile, trattando tematiche di genere, facendosi due risate e riuscendo pure a fare del bene? La risposta è: assolutamente sì. Abbiamo parlato di questo con Ilena Ilardo e Giulia Vigna, fondatrici di Megazinne, il magazine sulle tette nella cultura pop che con il primo numero in piena pandemia è riuscito a raccogliere ben 12mila euro donati in beneficenza per la ONLUS  LILT (Lega italiana per la Lotta contro i Tumori- Sezione di Firenze), numeri che conta di replicare con il secondo numero: solo per il cartaceo infatti ad oggi sono stati raccolti 5000 euro, destinati a Di.Re, Donne in Rete contro la violenza.

Dietro un progetto c’è sempre una storia. La vostra qual è? Come è nata l’idea di creare una redazione per parlare di……tette? E come è nato il nome?

Ci conosciamo da quando le tette ancora non le avevamo, alle elementari. Entrambe abbiamo avuto un percorso professionale internazionale e ci siamo ritrovate con delle abilità che insieme funzionavano bene: io editor, lei grafica e art director. Siamo entrambe appassionate di questioni di genere e ci sembrava la tematica più pressante da affrontare in questo momento storico, e inoltre volevamo fosse per una buona causa, che avesse degli obiettivi concreti di raccolta fondi. Le tette sono venute in un secondo momento, quando abbiamo deciso che volevamo che il magazine avesse un taglio “pop”, divertente, irriverente e ironico. Le tette sono proprio questo: super pop, piacciono a tutti e hanno un forte potere simbolico. Allora ho scritto a Giulia: «Facciamo un magazine sulle tette» e quando ho riletto “magazine” il nome era già lì, pronto e perfetto.

All’inizio, quando avete iniziato a sponsorizzare il progetto sui social, che tipo di risposta avete avuto dagli utenti? Qual è stata la resistenza più grande e difficile da superare, anche nel rapporto con i gestori di quel tipo di servizio?

La risposta è stata da subito molto positiva, devo dire che non abbiamo incontrato grosse resistenze, forse per come avevamo impostato la comunicazione. Credo che uomini e donne siano tutti stanchi della censura del corpo femminile, è oramai quasi anacronistica. L’unico ostacolo è stato in realtà Instagram stesso, la piattaforma su cui maggiormente lavoriamo in termini di pubblicità, che ci blocca contenuti ripetutamente. Ma oramai abbiamo imparato a “raggirare” anche questo tipo di bavaglio: basta coprire i capezzoli con qualche tecnica creativa. Chissà perché vengono reputati la parte più oscena del seno.

copertina e frontespizio di una copia cartacea di Megazinne
Copertina e frontespizio di Megazinne

Però alla fine le cose sono andate per il verso giusto, addirittura siete partite da un formato da circa una quarantina di pagine del primo numero per arrivare al secondo numero “maggiorato” di quasi ottanta. Una risposta all’accoglienza più che positiva oppure un’esigenza di affrontare più tematiche?

Entrambe. Dopo il successo del primo numero – che era una sorta di “pilot” – sono aumentate le richieste di collaborazione e noi abbiamo colto l’occasione per fare quello che volevamo davvero, dall’inizio: quasi un libro, un volume d’arte e di humor, che spaziasse il più possibile tra mood, argomenti affrontati, formati. Per noi è una sfida creativa e credo sia l’aspetto migliore di quello che facciamo.

Parliamo di beneficenza: quello che viene raccolto dal vostro lavoro viene devoluto ad associazioni benefiche; è stato così per il primo numero e lo è tutt’ora con il secondo. Come scegliete le associazioni alle quali contribuire?

L’idea è che le associazioni siano in qualche modo legate ai temi trattati – se ci sono cause più urgenti da discutere di altre questa urgenza si traduce concretamente in un bisogno di fondi, e quindi scegliamo l’associazione di conseguenza.

Avete collaborato con molti autori e illustratori in questi due numeri: come selezionate chi vuole lavorare con voi? Qual è stata la collaborazione più inaspettata? E quella che ricordate con più piacere?

C’è un mix di proposte di collaborazione da parte nostra e proposte spontanee da autori e illustratori. Cerchiamo punti di vista originali, che decostruiscano il punto di vista tradizionale sul corpo femminile. Siamo state sorprese dalla quantità di talenti italiani, emergenti e più affermati, che hanno accettato di partecipare per una buona causa. Non ce n’è una preferita, ma nel mio cuore rimane chi mi ha dato fiducia partecipando all’esperimento del primo numero.

illustrazione di una donna a seno scoperto che rompe una catena e di una donna nuda in ginocchio dalle cui ferite grazie alla pioggia nascono delle margherite
Le illustrazioni di Lorena Spurio @wabisabi e di Federica Crispo per Megazinne

Il corpo, questo sconosciuto: qual è il vostro punto di vista su un corpo, specialmente quello femminile, che è difficile che venga vissuto nella sua genuinità (e quindi anche nella sua nudità) in modo sereno? e qual è il messaggio in questo senso che credete sia necessario lanciare?

In poche parole: il corpo è libero e merita rispetto. Ognuno con il proprio corpo deve poter essere libero di fare ciò che vuole nei limiti e nelle regole che stabiliamo noi come società. È importante che queste regole siano paritarie per uomini e donne, innanzitutto, e che non siano invasive della libertà e della dignità di cui deve godere un corpo. E questo vale in ogni ambito: medico, sessuale, politico, religioso, etc. – è questo che cerchiamo di affermare con Megazinne.

La coerenza è un presupposto importante da rispettare, ma voi avete aggiunto alla coerenza anche l’audacia del mettervi in gioco in prima persona, con le bellissime foto di @_serenasalerno_. Da cosa è nato questo gesto, e cosa ha significato per voi?

Cercare di sfidare la censura con i nostri stessi corpi è stato impegnativo, sia pauroso che divertente. È facile parlare di libertà, audacia e accettazione in maniera astratta, meno facile quando ci devi mettere le tue tette. Io e Giulia abbiamo le nostre insicurezze e fragilità (e vanità) come tutti; buttarle giù è stato soddisfacente e credo abbia fatto sentire entrambe più libere e potenti.

Ultima domanda: quali sono le vostre aspettative e i vostri progetti per il futuro di Megazinne? Avete qualche idea per la testa che volete anticipare ai nostri lettori?

Al momento stiamo preparando il terzo numero e siamo molto fomentate. Speriamo verrà bellissimo, ancora meglio del secondo. Personalmente sono particolarmente entusiasta della sezione “Tette&Fantascienza”. In generale speriamo che Megazinne possa diventare una realtà ancora più istituzionalizzata e professionale, in modo da riuscire a realizzare tutte le idee che abbiamo in mente. 

due pagine consecutive con al loro interno due fotografie della stessa donna nuda con il volto coperto e un guinzaglio di pelle al collo
Le prime due pagine di Megazinne 2

Il secondo numero di Megazinne è disponibile online ad offerta libera in formato digitale al sito www.megazinne.it

Immagine di copertina: Tutte le fotografie sono state gentilmente concesse dalla redazione di Megazinne

condividi: