
Località Bassù, Bovegno (BS), alta Val Trompia. Ci troviamo sul ponte della SP BS 345 che oltrepassa il Mella all’altezza dell’affluenza di un altro fiume, il Mella di Graticelle. Queste zone saranno familiari ai lettori della zona: siamo a poco più di 30 km da Brescia e a circa 15 km dal passo del Maniva. Familiari soprattutto per chi tanto giovane ormai non è più: queste infatti erano mete di vacanze o villeggiature per molti bresciani, dall’inizio del secolo scorso fino a circa trent’anni fa. Tuttavia oggi giorno rimangono mete per escursioni, grigliate, o semplici passeggiate al fresco, lontano dall’arsura e dall’afa della pianura padana.
Oggi invece ci troviamo qui per raccontare un’altra storia. Proprio in questo punto, l’Azienda Servizi di Valle Trompia (ASVT) e la Comunità Montana di Valle Trompia avrebbero intenzione di far partire l’Acquedotto Comprensoriale, un’opera che attraverserebbe i comuni dell’alta e media valle (Bovegno, Pezzaze, Tavernole sul Mella, Marcheno, Gardone Val Trompia, Sarezzo, Lumezzane, e Villa Carcina). L’esigenza primaria sarebbe quella di servire la media e bassa valle.
In questa località l’opera necessiterebbe dell’intubamento dei torrenti Zerlo e Sarle, che da Graticelle (frazione di Bovegno) confluiscono nell’omonimo Mella, per poi confluire nel Mella di Val Trompia.

È stato emanato un avviso pubblico il 14//2/23 sul sito dell’ASVT per la convocazione della conferenza dei servizi, nel quale si comunica che è stato avviato il procedimento amministrativo per approvare il progetto definitivo dell’opera.
In realtà quest’opera non è una novità: il progetto sarebbe già stato proposto per la prima volta nel 1988, già allora contestato e bloccato dalla cittadinanza di Bovegno. Più volte riportato alle cronache, fino ad oggi non c’era stato nulla di concreto nella realizzazione di tale progetto.
Invece, con i fondi stanziati per il PNRR, finalmente si sarebbe colta l’occasione per erigere l’acquedotto. Si tratterebbe 27 milioni e 581 mila euro, una somma non indifferente.
È stato poi redatto un protocollo d’intesa tra l’Ufficio d’Ambito di Brescia e la Comunità di Valle, nel quale si stabilisce che il primo si impegna a svolgere un ruolo di supervisione e regia per quel che riguarda delibere e programmazione economico-finanziaria dell’opera; la seconda invece si impegna nella gestione della parte tecnica del progetto e della relazione coi soggetti interessati, enti pubblici e privati coinvolti.

Appena è stato riproposto il progetto, si sono subito alzate le barricate. A Bovegno sia la Commissione di Garanzia che i Gruppi Consiliari (sia Prima Bovegno, di centro-dx, che governa il paese, con sindaco Manolo Rossini, sia la lista Bovegno Bene Comune, di centro-sinistra, all’opposizione) hanno lanciato una campagna di raccolta firme sia online che fisica (quest’ultima al momento limitata solamente nelle varie piazze di Bovegno).
Per quali motivi si oppongono?
La richiesta dei gruppi si baserebbe su queste 3 domande:
- Quale piano è in essere per la salvaguardia del patrimonio idrico?
- E’ stata eseguita una valutazione attuale della fattibilità di questo progetto alla luce del cambiamento climatico?
- E’ stata eseguita una valutazione per la vita del fiume e per il suo futuro?
L’auspicio è che le risorse del PNRR vengano utilizzate nel modo migliore e non si vada incontro a un dispendio inutile del comparto idrico e dei fondi europei. Un’altra questione sollevata è quella dell’efficientamento della rete idrica degli acquedotti comunali, che – stando alle dichiarazioni dei gruppi consiliari e della commissione di garanzia – avrebbero in tutta la valle delle perdite stimate intorno al 40%. Questo non era un problema primario in una zona dove l’acqua è sempre stata abbondante, ma lo sta diventando in questi ultimi anni e potrebbe sicuramente peggiorare in futuro. Sono già due anni che il nord Italia si trova ad affrontare una grave siccità, che si ripercuote inevitabilmente sulla portata del Mella, e addirittura l’estate scorsa alcune zone di Bovegno hanno dovuto essere rifornite con le autobotti. Le frequenti e intense piogge del maggio scorso hanno aiutato a colmare questo deficit idrico, ma solamente in parte: resta il fatto che un’ulteriore riduzione della portata di questi torrenti avrebbe delle conseguenze sul clima locale, sull’ecosistema fluviale stesso e anche sull’attrattività della zona.
Lo sostiene anche la presidente della commissione di garanzia, Vilma Poli, in un’intervista: la questione non sarebbe il non voler condividere la risorsa idrica con gli altri comuni della valle, bensì il corretto utilizzo di questa e dei fondi europei.
Purtroppo le ragioni dei bovignesi al momento non sembrerebbero aver avuto seguito: stando a quello che dice il sindaco Manolo Rossini, quello di Bovegno sarebbe l’unico parere contrario all’interno della Comunità di Valle.
Il gruppo ha provato ad opporsi al progetto ricorrendo alle sedi opportune poiché l’opera verrebbe realizzata in corrispondenza di un cartello segnaletico del chilometraggio della strada. Dettaglio importante, perché in questo punto la strada deve avere delle caratteristiche tecniche delle quali non disporrebbe più in caso di realizzazione dell’opera. A questo proposito, l’ufficio Affari Generali, Strade e Trasporti della Provincia di Brescia ha dato parere negativo in ordine al mancato rispetto della distanza di sicurezza prevista dalla normativa. Contro questa decisione, la Comunità di Valle ha autorizzato (Deliberazione n. 90 del 08.06.2023) un procedimento legale contro la Provincia presso il Tribunale superiore delle acque, a Roma.
Nel frattempo, dal 1° giugno Acque Bresciane è subentrata ad ASVT come gestore unico del servizio idrico integrato, e di conseguenza anche dell’opera in questione. Il 30 giugno viene quindi pubblicato sul sito il bando di gara per la realizzazione dell’opera, che prevede una spesa di 40 milioni di euro, di cui 27 dai fondi PNRR da spendere entro il 2026. Resterà da vedere quali saranno i prossimi passaggi e come risponderanno i vari enti locali a riguardo.
Immagine di copertina: Illustrazione di Andrea Tanghetti.