In primo piano, una bambina si prende cura di una pianta. Vegetazione sullo sfondo.

Di crisi climatica e riforestazione sociale

Intervista ad Andrea Pesce, co-fondatore di ZeroCo2.

Il nostro paese nel 2021 ha registrato il record per numero di incendi in Europa (1.422) ed è risultato secondo per superficie bruciata (peggio di noi soltanto la Turchia). Nel 2022 questa tendenza sembra confermarsi, aggravata anche da quella che gli esperti IIdefiniscono come la peggiore siccità degli ultimi decenni  La crisi climatica è infine  arrivata anche dentro casa nostra: come contrastarla? Dopo averne accennato nel nostro progetto “trenta collettivi”, abbiamo cercato di approfondire la questione chiedendolo direttamente ad Andrea Pesce, co-fondatore di ZeroCo2, start-up che si occupa di riforestazione ad alto impatto sociale in tutto il mondo. 

Dare un contributo concreto piantando alberi. Come è nata questa iniziativa? Quali criticità ti hanno spinto a dire un giorno: “devo fare questo e mo’ lo faccio”?

L’idea è nata quando ero in Guatemala, dove ho conosciuto Virgilio, mio compagno di avventure guatemalteco, e insieme abbiamo deciso che andava fatto qualcosa per un paese dove degrado ambientale e sociale sono strettamente collegati. 

Piantare alberi è stata la naturale risposta che abbiamo scelto per contrastare la crisi climatica e dare supporto alle comunità contadine. 

La tua iniziativa non si limita alla riforestazione, ma ha anche uno scopo sociale, a dimostrazione che migliorare l’ambiente in cui viviamo può anche influire positivamente sulla società. Cosa ci puoi dire di questo aspetto e dove operate principalmente?

Le persone sono da sempre al centro della nostra mission.

In Guatemala, dove sviluppiamo il principale progetto di riforestazione del paese, le persone sono la forza da cui parte il cambiamento e anche coloro che ne giovano. 

Il nostro vivaio dà lavoro a ragazzi guatemaltechi ed è anche un punto di riferimento per tutta la comunità nel quale si trova. Poi ci sono le comunità cui doniamo gli alberi e che se ne prendono cura: contadini che, pur avendo appezzamenti di terra, non hanno i mezzi per coltivarla e questo li costringe a lavorare per aziende o multinazionali straniere. Donando gli alberi a queste persone, gli restituiamo la dignità di essere contadini e la libertà di poter lavorare la propria terra. 

Infine, crediamo che la formazione sia il motore dello sviluppo sostenibile. È per questo motivo che formiamo le famiglie contadine con le quali collaboriamo sulla gestione della terra sostenibile e sulla coltivazione organica.

Gli alberi sono sia la miglior tecnologia che abbiamo per combattere la crisi climatica, sia un mezzo per creare sostenibilità sociale ed economica.

Agite sulla terra ma anche sotto al mare piantando Posidonia. Da dove è nata l’idea della riforestazione (sotto)marina e perché è così importante?

Il progetto Posidonia nasce dalla voglia di innovare, ma soprattutto di raccontare come i nostri ecosistemi siano profondamente connessi uno con l’altro. L’obiettivo è far capire quanto sia difficile e costoso ricreare un habitat naturale, soprattutto nei mari, che sono un importantissimo alleato nella lotta alla crisi climatica, nonché degli ecosistemi di primaria importanza. Anche i posidonieti, come le foreste, sono minacciati dalle attività umane, ma essendo sotto il livello dell’acqua facciamo molta più fatica a vederne la perdita. Con questo progetto abbiamo voluto portare alla luce il problema e le possibili soluzioni. 

Due uomini lavorano la terra nel quadro del progetto di riforestazione sociale di ZeroCo2.
Per gentile concessione di ZeroCo2.

Il tuo progetto ha avuto tanto successo da comparire nella lista di Forbes. Un bel traguardo oppure qualcosa di relativamente importante? Se dovessi stabilire una vetta da raggiungere quali sono le ambizioni tue e dei tuoi collaboratori?

Siamo molto fieri di tutti i traguardi raggiunti in questi due anni di attività. Non ci poniamo una vetta da raggiungere, puntiamo a  continuare il percorso intrapreso, andando ad incrementare ulteriormente il numero di alberi, progetti e partnership. Ci impegneremo a trovare soluzioni sempre nuove e più efficaci per mitigare la crisi climatica. 

Ci troviamo di fronte ad uno degli anni più caldi e siccitosi dell’ultimo secolo, e paradossalmente può essere l’anno più fresco se paragonato a quelli che ci aspettano. Il  modello di sviluppo del suolo (con tutto quello che comporta anche a livello di risorse idriche etc.) che proponete con ZeroCo2 quanto può influire positivamente in Italia? Può diminuire il rischio (altissimo) di desertificazione, che già stiamo vedendo con i nostri occhi?

Il riscaldamento globale è la crisi del nostro secolo e nessuna nazione sarà risparmiata.

Da parte nostra sappiamo che da soli non salveremo il mondo, ci vuole un impegno globale, ma nessuno potrà dire che non stiamo facendo la nostra parte.

Per rispondere alla tua domanda, sì, gli alberi sono un importantissimo alleato per combattere la desertificazione e le cooperative sociali con cui collaboriamo sono esempi virtuosi di gestione sostenibile della suolo.

Proprio in questi mesi stiamo rafforzando le nostre progettualità con delle cooperative piemontesi e liguri che soffrono particolarmente il problema della siccità.

Quali sono le criticità più gravi che abbiamo in Italia dal punto di vista dello spreco e dell’uso non sostenibile del territorio e secondo te cosa possiamo fare noi cittadini nel nostro piccolo?

In Italia siamo fortunati perché abbiamo tantissime foreste che crescono a causa dell’abbandono dei terreni montani e non vi è un problema di deforestazione.

Un grave problema del nostro paese, come stiamo vedendo in questi mesi, è la siccità che causa desertificazione del suolo e può far scoppiare gravi incendi, questi ultimi aggravati da una mancata corretta gestione del nostro patrimonio forestale.

Un altro problema è la mancanza di vegetazione in molte città italiane, gli alberi sono un prezioso alleato contro il caldo e lo smog.

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Se volete rimanere aggiornati sulle azioni intraprese da ZeroCo2 potete sbirciare la loro pagina IG @zeroCo2.eco, sulla quale potete trovare anche tantissimi aggiornamenti sul tema ambientale e sulla situazione italiana ed estera. Inoltre sul loro sito (qui) potete adottare un albero, e contribuire attivamente alle loro attività di riforestazione in tutto il mondo. 

Due uomini lavorano la terra nel quadro del progetto di riforestazione sociale di ZeroCo2.
Per gentile concessione di ZeroCo2.

Immagine di copertina: Per gentile concessione di ZeroCo2.

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