Mi sono messa a pensare a quanti dipinti utilizzano il Colore dell’Anno e questo è quello che ne è venuto fuori.

Il Colore dell’Anno

Il Pantone Color Institute è un punto di riferimento a livello mondiale per lo studio del Colore, cioè fornisce a designer, architettə, artistə e altre figure del genere delle fonti sicure sul significato, l’ispirazione e l’utilizzo del Colore.
Ogni anno, questo istituto fa una cosa a metà tra una previsione e un suggerimento: dichiara un Colore dell’Anno, una tinta che riflette le tendenze della Moda, del Cinema, dell’Arte, dei Videogames e al contempo ne possa influenzare l’estetica per l’anno che verrà.

Il colore del 2022 è una tonalità di blu pervinca con un vivace sottotono viola-rosso, si chiama Very Peri ed è stato letteralmente creato dal Pantone Color Institute con l’intento di aiutarci «ad abbracciare questo alterato panorama di possibilità, aprendoci a una nuova visione mentre riscriviamo le nostre vite [dopo i mesi di isolamento, nda]».

Questo colore rientra tra le mie tinte preferite, quindi mi è venuta subito voglia di trovare dei dipinti in cui fosse usato a profusione, per poterne stampare dei poster e tappezzarci tutta la casa.

Capiamoci: non cercavo delle opere che contenessero solo qualche dettaglio color pervinca, ma volevo delle tavolozze basate su questo magnifico colore.
Così, sono corsa su Google Arts & Culture, ho impostato la ricerca per colore e inserito il filtro adatto: guardate qui cosa ne è uscito! Mi ha colpito notare come le opere che cercavo siano state create dall’Ottocento in poi, nessuna tavola medievale o dipinto rinascimentale.

Immaginate il perché?

Immagine ufficiale del Colore dell’Anno.
Credits: Pantone.

Il viola: più che un pigmento, un’idea

Ho fatto qualche ricerca sui libri e ho parlato con due persone preziosissime e ultra competenti, Anna e Paolo, che mi hanno regalato delle riflessioni molto interessanti e vorrei condividerle con voi.

Innanzitutto va chiarito che il viola – che costituisce il sottotono del nostro Pantone 2022 – certamente esisteva nel Medioevo e nel Rinascimento, ma era utilizzato perlopiù in dettagli, in particolari di cui si voleva sottolineare la raffinatezza (guardate Lippi o Moroni). Questo colore, infatti, era assai delicato da realizzare: si cominciava creando una base rossa/vinaccia, utilizzando un pigmento a base di ferro; su di essa, a seconda del risultato che si voleva ottenere, venivano poi stesi degli strati di altri colori. Si poteva aggiungere del nero carbone oppure dell’azzurro, che poteva essere un materiale molto caro (poteva essere ricavato dal lapislazzuli!), oppure delle lacche rosse. Il viola, quindi, era ricavato per sovrapposizioni di colori ed era un lavoraccio abbastanza costoso.
Non si è neanche troppo sicuri che ci fosse il concetto di viola. I documenti di quel periodo che trattano di pittura citano il blu, il rosso cardinalizio, il vinaccia, il nero, ma non il viola tout-court.

È stato solo con la Rivoluzione Industriale di fine Sette-inizio Ottocento che la situazione ha potuto cambiare. Infatti, i progressi in campo chimico hanno permesso la creazione di pigmenti sintetici e quindi l’adorato viola ha potuto venire finalmente utilizzato in tutte le sue meravigliose sfumature.

Tranquillità

Tra le prime sensazioni che questo colore riesce a trasmettere c’è senza dubbio la calma. Per esempio, lo si trova spesso nei dipinti Impressionisti con l’intento di rendere le condizioni atmosferiche.

Monet, Ninfee, 1907, Boston, Museum of Fine Arts.
Credits: Boston MFA.

Claude Monet, uno dei principali esponenti di questo movimento, non è stato certo estraneo all’uso di questo pervinca-violetto. Lo dimostra il dipinto qui sopra, che fa parte del vasto ciclo delle Ninfee, realizzato tra la fine dell’Ottocento e il 1926 (anno di morte dell’artista). In questo periodo, Monet era andato in fissa con i fiori del suo giardino e, in particolare, con le ninfee e con i riflessi che producevano sullo specchio d’acqua; cercava in tutti i modi di rendere i giochi di luce dell’atmosfera che toccava il laghetto. Il “nostro” colore, qui, trasmette un senso di pace e allo stesso tempo ci lascia immaginare l’orario in cui l’artista deve aver ritratto i fiori.

Freschezza

La nota rossa del sottotono del Very Peri dà un tocco di “giocosità” al blu pervinca dominante, rendendolo un colore decisamente versatile. Pantone ha sicuramente pensato di utilizzare questa tinta nell’home décor e nell’interior design e per questo mi ha fatto molto ridere l’immagine che trovate qui di seguito.

Friends per Pantone (10x08, “The One with the late Thanksgiving”)

E voi, cosa pensate di questo colore? Ne avreste voluto un altro? Siete deliziatə?

Diteci la vostra nei commenti o scrivendo a echoraffiche@gmail.com.

Immagine di copertina: Very Peri interpretato dalla bravissima Anna-Maria Stefini.

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