
Avete mai pensato che tenere fra le mani una bottiglia di vino e tenere tra le mani un libro sono gesti che si somigliano?
Un brivido di curiosità ci pervade mentre giriamo e rigiriamo tra le mani il contenitore di un vino mai assaporato prima, ponendoci domande a cui non sapremo rispondere finché non lo assaggeremo. Non succede forse la stessa cosa davanti ad un libro appena comprato che continuiamo ad aprire e chiudere nell’impazienza di iniziare a leggerlo?
Potremmo anche scoprire un simile processo di scelta, partito da una superficiale attrazione per un’etichetta o per una copertina, per poi risvegliare un interesse sopito.
Alcuni vini, così come alcuni libri, li si ricerca in continuazione, continuando a berli e a leggerli instancabilmente. Questo accade forse per il medesimo motivo: il conforto che si trova nel tornare a ciò che più si è apprezzato, nella strenua ricerca di quelle sensazioni che avevamo provato la prima volta che avevamo tolto il tappo o aperto la copertina. D’altronde, trovare vini – e libri – che hanno il grande pregio di farci emozionare come se fosse sempre la prima volta è un piacere tanto impagabile quanto raro.
Insomma, vetro e carta non sono quindi custodi di diverse espressioni di uno stesso istinto poetico? Parole che narrano l’esistenza e la fantasia dell’uomo da un lato, frutti testimoni di una simbiosi indispensabile tra genere umano e Natura dall’altro.
Ma ora basta dilungarsi. Veniamo al punto.
Così come ogni accanito lettore ha una o più librerie preferite dove esaudire il suo impellente desiderio di carta stampata, – un posto in cui, ancor prima di aver varcato la soglia, il prossimo libro che leggerà è già nella mente del libraio, certosino conoscitore di ogni sfaccettatura dei suoi suoi gusti – , così ogni appassionato bevitore del nettare di bacco ha una o più enoteche di fiducia dove esaudire il suo preponderante desiderio di uva fermentata.
Quando vivevo a Londra avevo il mio posto del cuore: un piccolo wine shop a Shoreditch che vendeva solo vini italiani e grazie al quale ho conosciuto alcune delle mie bottiglie preferite.
Una volta tornato a Brescia, qualche anno fa, lo spaesamento è stato naturale anche quando è venuto il momento di comprare una bottiglia di vino. Ho deciso così di esplorare i luoghi in cui si vende vino in città e dintorni per offrire a voi lettori una panoramica che mi sarebbe molto piaciuto avere al tempo – e, ovviamente, per trovare anche a Brescia un mio posto del cuore -.
Piccola premessa prima di iniziare: se avete l’occasione, comprate il vino direttamente dal produttore. È sì un investimento maggiore di tempo ma, oltre a pagare un prezzo inferiore, potrete visitare la cantina, degustare i vini e conoscere personalmente chi sta dietro la bottiglia. I buoni motivi mi sembrano abbastanza, no?
Detto questo, ecco una lista (non una classifica) delle enoteche a Brescia che ho provato e mi sento di consigliarvi.
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CENTRALE DEL VINO – Via S. Zeno, 119
Situata di fronte alla famosa Centrale del Latte, questa enoteca ha aperto i battenti soltanto pochi mesi fa. Alcuni scaffali sono ancora in allestimento ma quelli pieni sono già più che sufficienti per giustificare una visita.
L’offerta italiana è molto varia, spazia da nord a sud e ha un focus, giustamente, sui vini bresciani – sia bollicine di Franciacorta, sia rossi e bianchi – . L’offerta straniera è ancora limitata, eccezion fatta per l’eccellente selezione di Champagne, che hanno una stanza dedicata in quella che presumibilmente in passato era una chiesetta. Insomma, se il metodo classico francese è la vostra religione, avete trovato il vostro luogo di culto.
Il servizio è ottimo, il proprietario è molto alla mano e disponibile ad aiutarvi a trovare il vino che state cercando, e i prezzi sono nella norma.
Tra quelle che ho visitato questa è forse l’enoteca con la migliore location, d’altronde anche l’occhio vuole la sua parte.
ENOTECA BONETTI – Via Dante, 14
Partiamo dai punti negativi: la disposizione dei prodotti è poco intuitiva e chi mi ha servito, mi ha dato consigli tra uno sbadiglio e l’altro – sarò capitato in un momento sbagliato? -.
Tuttavia, la selezione è ben fornita di vini rossi e bianchi del territorio e italiani, e si trovano anche bottiglie importanti e “lussuose” sia italiane che francesi. Il negozio ricorda molto una bottega di altri tempi, in cui non si trovano solo vini ma anche distillati e liquori (molti) e prodotti gastronomici.
Aperta nel 1970, l’enoteca Bonetti è ormai un punto di riferimento storico per chi desidera comprare una bottiglia di vino (e non solo) a due passi da Piazza Vittoria.
Armatevi di pazienza e potreste trovare ciò che fa per voi.
A LA CAVE – Via Gasparo da Salò, 40
A La Cave è davvero un’ottima enoteca. Al riparo dalle vie principali di passaggio del centro storico non è uno shop che trovi per caso, ma quando lo trovi non vorresti mai uscirne a mani vuote.
Se cercate qualcosa di nuovo e intrigante da provare è il luogo che fa per voi. L’ offerta non è vastissima ma è composta per la maggior parte da vini di nicchia e difficilmente trovabili da altre parti: tenete la mente aperta mentre vi lasciate consigliare dal proprietario! Le chance di rimanere piacevolmente sorpresi sono molto alte.
I prezzi sono onesti e il servizio efficiente. Che altro aggiungere? Ah sì, è disponibile anche la consegna a domicilio tramite e-commerce. Insomma, una vera e propria chicca.
ACQUASANTA – Via Mazzini, 8a
Finalmente una vineria come si deve a Brescia! Ubicata proprio a ridosso del Duomo Vecchio, quasi nascosta alla vista, Acquasanta non è propriamente un’enoteca (anche se è disponibile l’acquisto da asporto) bensì un locale specializzato in vino, dove ci si può accomodare, ordinare una bottiglia e bere direttamente in loco. Magari accompagnando la bottiglia con due o tre “cicchetti” o un tagliere di salumi e formaggi. Direi proprio il posto di cui c’era bisogno in città per chiunque avesse anche solo un piccolo interesse per il vino.
Il servizio è agile e il proprietario è molto disponibile a consigliarvi il vino più adatto alle vostre esigenze tra quelli offerti in una carta ampia, con una particolare attenzione ai vini naturali e biodinamici e con numerose e intriganti referenze straniere – nel caso voleste varcare i confini nazionali.
Un locale da provare.

VINELLY – Via Angelo Zanelli, 26
Dopo aver dato una fugace occhiata alle foto del profilo Instagram pensavo proprio di aver trovato un wine shop hipster a due passi da Via Cremona. È effettivamente così? Un po’ si… diciamo il giusto!
La selezione è ancora in allestimento ma le bottiglie che sono sugli scaffali sono già una buona motivazione per un giro da Vinelly (io, per esempio, ho finalmente trovato un vino che cercavo da tempo!!!). Le etichette sono principalmente italiane, non aspettatevi nomi blasonati ma prodotti molto interessanti e di nicchia con una preferenza per il versante naturale (si trovano anche rifermentati). Un’offerta proposta con criterio, che rispecchia a pieno l’approccio al vino del proprietario, con cui mi sono intrattenuto per una chiacchierata.
A proposito del proprietario, oltre ad essere disponibile e competente, ha in mente alcuni progetti decisamente intriganti, ma niente spoiler! Nel frattempo, Vinelly organizza anche eventi e degustazioni al suo interno con produttori e sommelier. Che dire, bisogna tornarci per forza.

SIGNORVINO – Piazza della Vittoria, Via IV Novembre, 7/B
Già le sento le critiche: «Ma come, dopo aver fatto così il sofisticato ci consigli una catena di enoteche?».
Lo so, Signorvino è mainstream. Però se siete alle prime armi e volete andare sul sicuro è un buon posto da cui iniziare. La selezione, pur essendo abbastanza commerciale, è molto ampia e tocca praticamente tutte le regioni italiane.
Inoltre, ha sempre un qualche tipo di offerta (o sconti o 2×1) da non sottovalutare e sempre pubblicizzate in vetrina. Quando passo per caso di lì, un’occhiata la butto sempre. Se vi va, iniziate a farlo anche voi.
OIP, Solo Prodotti Italiani – Via Giuseppe Mazzini, 19, Rezzato
Come dice il nome, OIP non offre solo vino ma una gamma molto estesa di prodotti gastronomici italiani. Opera specialmente all’ingrosso e per il mercato estero ma è disponibile anche la vendita al dettaglio, sia nel magazzino sia tramite e-commerce.
La selezione è vastissima, per darvi un’idea sul sito i vini listati sono 14.345. Saranno tutti quanti disponibili? Non posso averne la certezza ma il numero fa comunque impressione.
Data la grande quantità di bottiglie si trova praticamente di tutto, dai vini da tavola fino ad arrivare a vecchie annate di vini italiani molto pregiati. Nel catalogo sono presenti un Guado al Tasso del ’98, un Barolo Conterno del ’97 e un Amarone Quintarelli del ‘93. Se volete fare un investimento di qualche centinaio di euro (e anche più) è il posto giusto per voi.

DRINKSHOP – Via Edison 1, Nave / Via E. Mattei 7, Poncarale / Puegnago / Rovato / Desenzano
Aaah il Drinkshop! Quanti ricordi delle prime sbronze giovanili. Pomeriggi interi passati davanti allo scaffale dei superalcolici indecisi su quale schifezza prendere per la serata.
Per fortuna però, Drinkshop non è solo questo. Intanto ha una buona selezione di vini bresciani a prezzi più che onesti. Le location hanno al loro interno anche una piccola cantina in cui potete trovare i nomi italiani più famosi- nulla di troppo ricercato. Anche la selezione di distillati, specialmente grappe e whisky è molto buona e ben fornita.
Sovente organizzano anche corsi di degustazione e masterclass su specifici prodotti, un plus di cui tener conto. Infine, se avete preso una bottiglia di vino ma non avete i bicchieri in cui versarlo, qui potete trovarne di diversi tipi.
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E se non avete tempo di recarvi fisicamente in enoteca o semplicemente non ne avete voglia? Niente paura perché l’offerta di enoteche online, specialmente dopo il periodo di pandemia, è praticamente esplosa. Tra gli svariati siti e-commerce di vino ve ne consiglio tre, per ora gli unici che ho provato.
Tannico, che ha due grandi vantaggi: avere un minimo di spesa molto basso per avere la consegna gratuita (49 euro) e promozioni sempre attive. Il sito è molto intuitivo e si possono classificare i vini secondo una miriade di filtri (per tipologia, per regione, per metodo di produzione, per occasione, per abbinamento, ecc.). Sono presenti poi due categorie molto interessanti che sono i vini coraggiosi e i vini rari, lascio a voi il piacere di andarli a scoprire.
Call Me Wine, che per molti aspetti è simile a Tannico. Forse offre vini un attimo più ricercati e inusuali. Ha una scheda prodotto con descrizioni dettagliate su vino e produttore e informazioni per gustare la bottiglia al meglio.
Infine, se siete dei fan dei vini naturali, Flor. è quello che fa per voi. Offre infatti solamente vini naturali e biodinamici da tutte le regioni d’ Italia (e non solo) e comprende un’ottima selezione di rifermentati e orange wine.
Cosa dite, avete scelto la vostra alternativa al supermercato?
Immagine di copertina: Illustrazione di Simone Chiappani.