Rivisitazione della Golconda di Magritte con uccelli al posto degli uomini sospesi a mezz’aria.

It’s raining birds: un monito dal cielo indiano

Nel Sudest asiatico infiammato dai cambiamenti climatici hanno iniziato a piovere uccelli, ma questo è solo uno degli effetti dell’ultima ondata di caldo.

La primavera è agli sgoccioli in India. Il sole splende alto nel cielo, ma da qualche tempo il paese è colpito da una strana pioggia di uccelli. Per le strade delle città le persone si imbattono in piccioni e pappagallini stecchiti dalla calura, e non mancano i rapaci che arrivano stremati nelle cliniche veterinarie della penisola. 

Il caldo in India è soffocante da mesi. Se a marzo le temperature hanno raggiunto i trentotto gradi, a maggio hanno sfiorato la cinquantina. Anche il vicino Pakistan è avvolto in una nube di calore, con temperature di otto gradi sopra la media. A soffrirne, tra l’altro, è un numero cospicuo di persone, visto che l’India da sola ha più di un miliardo di abitanti.

Le città del mondo scalate in base alla popolazione.
I diversi colori indicano le temperature atmosferiche registrate dal GEOS-5 della NASA.
Credits: Joshua Stevens (Twitter @jscarto).

I volatili caduti dal cielo sono vittime non tanto della calura quanto della siccità. Quest’ultima è un effetto delle elevate temperature, che stanno prosciugando le fonti idriche del paese, ma è anche favorita dalla mancanza di precipitazioni. A marzo è caduta solo una frazione della pioggia a cui India e Pakistan sono abituati. Gli uccelli non trovano dove abbeverarsi e, disidratati, cadono come svenuti. Piovono dal cielo come un avvertimento funesto. 

Una specie molto colpita – lo ha raccontato a Vice World News Kartick Satyanarayan, capo dell’associazione di soccorso animali “Wildlife SOS” – è il nibbio bruno. Questo rapace usa la coda biforcuta come timone per raggiungere altezze vertiginose, da cui precipita stremato dal caldo. I pulcini di falco si lanciano fuori dal nido prima di aver imparato a volare, forse per sfuggire alle temperature insopportabili. Le segnalazioni abbondano, e i veterinari del “Jivdaya Charitable Trust” di Ahmedabad raccontano di aver curato migliaia di volatili nel giro di poche settimane. 

 

Ma la pioggia di uccelli non è altro che il proverbiale canarino in miniera. È solo un presagio più strabiliante di altri, che viene ad annunciare le altre drammatiche conseguenze dell’ondata di caldo. A fine maggio almeno novanta persone erano state uccise dalle alte temperature. Anche i raccolti hanno sofferto, tanto che il governo ha dovuto rinunciare all’aumento delle esportazioni di grano, che era stato stabilito per alleviare la penuria di cereali dovuta al conflitto in Ucraina. 

Chi dipende dall’agricoltura, dunque, vede minacciato il frutto del proprio lavoro e rischia ogni giorno di tornare a casa a mani vuote. I venditori ambulanti, i muratori e gli ausiliari del traffico, invece, devono sopportare il caldo per l’intera giornata lavorativa, con conseguenze nefaste sulla salute. In generale tutti coloro che abitano in città sono a rischio, dal momento che i centri abitati spesso si riscaldano più delle campagne. Nelle parti urbane di Delhi la NASA ha registrato temperature notturne che sfioravano i quaranta gradi. Si formavano “isolotti di calore” ben più caldi delle zone circostanti.

A patire gli effetti del caldo sono anche coloro che non hanno accesso all’acqua potabile. Molti devono viaggiare fino ai fiumi e alle sorgenti per portarsi l’acqua a casa; chi, come gli anziani, non riesce a farlo dipende dall’aiuto degli altri. Le stesse persone spesso non hanno accesso costante all’elettricità, dunque non hanno alcun modo di sfuggire alla calura e allo stress termico che ne consegue.

Le temperature del suolo a Delhi, in India, intorno alla mezzanotte del 5 maggio. Fra le zone urbane e quelle rurali si è registrata una differenza di quasi 4,5 gradi.
Credits: NASA.

In un certo senso le elevate temperature di questi mesi non sono sorprendenti. L’esordio dell’estate nel Sudest asiatico è spesso preceduto da una stagione calda e secca. Poi, alla fine della primavera, arrivano i monsoni. Portano con sé le precipitazioni, umidità e violenti tifoni. Il caldo di maggio, quindi, era atteso. Ma l’aumento globale delle temperature ha reso la stagione secca ancora più difficile da sopportare in India e Pakistan. Questo non è il primo anno in cui la combinazione di calura e aridità preoccupa gli scienziati e mette in ginocchio intere popolazioni. Secondo la World Weather Attribution, il cambiamento climatico antropogenico ha resto trenta volte più probabile l’ondata di caldo del 2022, e dobbiamo attenderci che questi eventi in futuro diventino sempre più intensi e prolungati.

 

La pioggia di uccelli è solo il canarino in miniera. Gli effetti dei cambiamenti climatici antropogenici si moltiplicheranno negli anni a venire. Sicuramente il nostro mondo è destinato a cambiare, anche se è complicato immaginare come. Possiamo immaginare un futuro offuscato dall’inquinamento, un’aria irrespirabile che grava sopra il mare, terre asciutte e sterili, private del gentile tocco della pioggia, oppure piogge torrenziali dense di contaminanti. È difficile catturare in un’unica immagine quello che accadrà al pianeta. Non sappiamo cosa ci aspetta, in parte perché il clima è imprevedibile e in parte perché il futuro dipende dalle decisioni che prenderemo. Il futuro non è ancora stato scritto. 

Intanto, in India, la stagione dei monsoni è alle porte. La speranza è che porti con sé un po’ di fresco e un po’ di pioggia. Sollievo per le terre assetate.

Immagine di copertina: Rivisitazione della Golconda di Magritte con uccelli al posto degli uomini sospesi a mezz’aria. Immagine di Sophia Grew.

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