Tre giornate di workshop intergenerazionali nella Biblioteca UAU di Via Milano con l’associazione Post Industriale Ruralità ed Echo Raffiche alla riscoperta urbana di spazi e luoghi.

In tre pomeriggi di maggio, la biblioteca UAU di Via Milano ha ospitato un ciclo di workshop gratuiti dal titolo “Rigenerazione urbana: un processo di comunità” promosso dall’associazione Post Industriale Ruralità (o P.I.R.), con l’aiuto dell’associazione Echo Raffiche. Gli workshop si sono sviluppati all’interno del progetto Talenti Empowerment Risorse Reti per gli Adolescenti (o T.E.R.R.A), volto a contrastare la povertà educativa attraverso la partecipazione attiva e orizzontale della cittadinanza a forme di solidarietà sociale. I laboratori esperienziali sono stati destinati a ragazzi e ragazze di età compresa fra gli 11 e i 17 anni, snodandosi attraverso riflessioni condivise, mappature creative e materiali, per riscoprire l’identità territoriale dei partecipanti. La riuscita del progetto è stata possibile anche grazie alla biblioteca UAU e ai suoi dipendenti che da mesi stanno abbattendo lo stereotipo tradizionale della biblioteca quale luogo solo di lettura e di fruizione silenziosa degli spazi

La prima giornata di workshop ha introdotto il tema della rigenerazione urbana attraverso il coinvolgimento diretto dei partecipanti, che sono stati invitati a tracciare – prima sulla carta e poi nello spazio della biblioteca – un percorso a loro familiare. Ripercorrendo così le traiettorie quotidiane ed esistenziali connesse ai luoghi e alla loro fruizione, nel difficile esercizio del dialogo tra l’immaginario e il reale, si sono scoperte possibilità mai esplorate. 

Lungo la seconda giornata di workshop si è ragionato sulla nozione astratta di sostegno e di appoggio e i partecipanti hanno individuato luoghi rappresentativi – e in parte personali – per questi concetti. Sulla base dei luoghi individuati si è costruita una mappa. 

Fotografia di Carlo Contrini.

Durante il terzo sabato di lavori, il focus si è spostato dalla riflessione sulla nostra concezione di luoghi e spazi alla piena attività operativa. Sfruttando infatti sia materiali di recupero come il cartone, sia non come il linoleum i partecipanti hanno potuto “timbrare” su un foglio, con il proprio pezzo di linoleum precedentemente tagliato ed inciso con un percorso a piacere, la strada dalla biblioteca ai punti di riferimento scelti nell’incontro del sabato precedente, concentrandosi sulla percezione della disposizione dei vari luoghi e cercando di renderla più realistica possibile. Inoltre, c’è stata poi anche l’occasione di “mettere le mani in pasta”, o meglio nella cartapesta: con questo materiale alcuni ragazzi hanno infatti realizzato due maschere che andranno poi a far parte dell’esposizione dei lavori di fine workshop. 

I tre pomeriggi in UAU sono stati densi, non scontati e ricchi di contenuti che, sulle prime, potevano spiazzare, dato il tipo di riflessione decisamente astratta; ma poi, seguendo tutto il percorso tracciato dalla persona, Francesca Conchieri, senza la quale tutto ciò di cui abbiamo parlato sarebbe potuto accadere, diventavano decisamente più chiari. Alle tre date hanno partecipato giovani e meno giovani, con diversi vissuti ed differenti orizzonti, ma il gap intergenerazionale non s’è avvertito, segno di come talvolta le distanze siano più costruite che reali.

Fotografia di Carlo Contrini.

Immagine di copertina: Fotografia di Carlo Contrini.

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