
Via Milano, periferia centralissima di Brescia: una striscia di asfalto ormai da anni punteggiata di lavori in corso per la riqualificazione dell’area prevista dal progetto comunale Oltre la Strada. Il quartiere negli anni è stato spesso al centro della cronaca cittadina per episodi di degrado sociale e ambientale: qui si trova il sito della ex fabbrica Caffaro, specializzata nella produzione di prodotti chimici, in particolare PCB, che nel tempo, non adeguatamente smaltiti, hanno inquinato i terreni circostanti fino a renderli inagibili. Provenendo dalla città, tra le case raramente più alte di 5 piani compare all’improvviso un imponente complesso di 13 (!) piani, che sembra anch’esso ancora in costruzione: le Case del Sole. Il 22 maggio lo spazio di fronte alle Case, per anni lasciato a se stesso, è stato riempito dai tanti, adulti e bambini, che hanno partecipato alla festa organizzata dall’Associazione Via Milano 59. Una giornata in cui si è giocato a calcio, suonato, ballato, mangiato, ma si è anche denunciata, tramite pannelli artistici e interventi, la situazione di abbandono e scarsa considerazione in cui si trovano la zona e i suoi abitanti.
Le Case sono infatti uno dei punti critici della riqualificazione di via Milano: i lavori, fermi ormai da quasi dieci anni non sono mai stati ultimati a causa del fallimento della Finsibi, l’azienda responsabile della costruzione. Al momento 37 appartamenti sono vuoti in quanto inagibili. Il piano terra, pensato per ospitare attività commerciali e associative, versa in condizioni di completo abbandono e il parcheggio sotterraneo non è mai stato utilizzabile. Il piano originale prevedeva la costruzione, nella zona circostante alle Case, di un asilo nido e di varie altre infrastrutture destinate alla socialità: dalle aree giochi alle biblioteche (qui la situazione nel 2016). Il progetto è rimasto sospeso in attesa della chiusura della vicenda Finsibi e poi dell’arrivo di nuovi fondi, lasciando la zona di fatto abbandonata a se stessa. Quasi una decina di anni in cui le opere iniziate non sono state terminate e i futuristici progetti di spazi e servizi non hanno mai visto la luce. In tutto ciò, pochi appartamenti abitabili sono stati assegnati da Aler come alloggi popolari per coprire parte delle necessità abitative causate dall’abbattimento della torre Tintoretto a San Polo.

In questo contesto ha iniziato a operare l’Associazione via Milano 59, che pone il mutuo sostegno e la partecipazione degli abitanti del quartiere al centro delle proprie iniziative e che, nel settembre 2020, in accordo con i residenti, ha recuperato una porzione dello spazio di fronte alle Case, dando vita al Parco del sole autogestito. Il terreno ghiaioso è stato ripulito dalle erbacce e dai rifiuti più o meno pericolosi che lo ricoprivano e riempito invece con tavoli, teli e due porte da calcio. Un’azione concreta ad alto contenuto simbolico: dove istituzioni e grandi aziende si sono arenate, la partecipazione dal basso riesce a riportare vita e prospettive di utilizzo ad aree dimenticate. Dal settembre 2020 al maggio 2022, nonostante le ovvie difficoltà causate dalla pandemia, l’Associazione non si è fermata, cercando di immaginare con i residenti il recupero e lo sviluppo della zona.
L’area delle Case del sole infatti è oggi ad un bivio. Il comune ha infatti presentato il nuovo progetto “Innesti” al bando del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile per la rigenerazione urbana sostenibile. Il piano prevede un ripensamento della zona integrandola con il neonato spazio multifunzionale Mics che ospita vari progetti culturali e di aggregazione: dalla biblioteca ai corsi di teatro. Accanto a questi interventi spicca la costruzione di una nuova palazzina, da realizzare in un’area verde, con conseguente consumo di suolo in un’area già pesantemente cementificata e lo spostamento più o meno coatto dei residenti delle Case alla nuova struttura. Al momento tuttavia il progetto “Innesti” è stato approvato ma non finanziato e la possibilità di ottenere i quasi 19 milioni necessari per iniziare gli interventi non pare potersi avverare in tempi brevi.

Anche per questo l’Associazione, che denuncia la scarsa sostenibilità e lungimiranza del piano, chiede che le proposte sviluppate dagli abitanti del quartiere vengano ascoltate. Il progetto dal basso infatti immagina uno scenario diverso da quello proposto dal Comune: non nuove costruzioni con conseguente consumo di suolo bensì recupero della struttura delle Case, sia per quanto riguarda gli appartamenti attualmente inagibili sia per quanto riguarda il piano terra, che diventerebbe teatro non solo di attività commerciali ma di spazi comuni e associativi. Anche per quanto riguarda le aree circostanti alle Case, propongono il risanamento e la rivalutazione delle aree verdi già esistenti ed il miglioramento dei collegamenti tra le varie realtà del quartiere, il tutto senza progetti faraonici e senza ulteriore consumo di terreno.
Insomma, le Case del sole al momento vedono confrontarsi due prospettive di rigenerazione urbana diverse ma non incompatibili. Da una parte la visione istituzionale ancorata, nonostante le promesse, ad una progettualità calata dall’alto, che tiene ben poco in considerazione i desideri degli abitanti. Dall’altra una prospettiva che dal basso cerca di farsi protagonista del futuro della zona (qui alcune dichiarazioni). Il degrado che ha caratterizzato l’area negli ultimi dieci anni testimonia sotto vari aspetti il fallimento di un approccio esclusivamente dall’alto nella gestione dei processi di rigenerazione urbana: il miglior progetto sulla carta deve essere in grado di reggere alla prova della realtà. Nell’area del Parco del sole autogestito i lavori per uno skatepark inizieranno a breve. Invece per quanto riguarda l’area della nuova palazzina, vista l’attuale assenza di fondi, c’è il tempo per avviare un percorso condiviso tra amministratori ed abitanti che valorizzi pratiche virtuose di gestione del territorio. Dopo la festa del 22 maggio sono già in programma nuove iniziative in quartiere per ribadire la volontà degli abitanti di essere protagonisti. Visti i precedenti, sembrerebbe l’ora di ascoltarli.
Immagine di copertina: Le Case del sole.