fotomontaggio della Venere Cnidia con parte del viso sostituto da una bocca femminile che succhia un dito

Archeop*rn (The naked classical culture)

Da un’idea di quattro ragazzi romani la pagina Instagram che rivela il lato più disinibito della società e dell’arte antica. Cosa si cela dietro le superfici così ingannevolmente bianche e pure delle rovine che vediamo? Lo abbiamo chiesto direttamente a loro.

Svelare il lato licenzioso della cultura da cui proveniamo. Atto provocatorio o necessità?

Semplicemente un atto naturale. Abbiamo solo attinto ad un immaginario ricchissimo di eros: parole, versi, iconografia su tutto. Vasi dipinti, affreschi, mosaici, rilievi marmorei, così come monete, gioielli, amuleti e graffiti: la cultura antica segnatamente, nel caso di Archeoporn, quella greca e romana, mostra il sesso e l’amore fisico. E lo racconta in modo diretto, fresco e spontaneo, spesso divertito; a volte è bizzarro, a volte sfacciato, spesso intenso, a tratti magico. Comunque c’è: non è mai “peccato”, fa pienamente parte della vita e se ne parla, lo si mostra e se ne gode. Siamo entrati in contatto con questo mondo con la letteratura classica al liceo e poi in particolare una di noi (Elisa) frequentando Archeologia greca e romana all’università. Ne parlavamo, ne eravamo affascinati e Simone, che ci pensava dai pomeriggi a Roma passati a ridacchiare su Marziale quando avevamo 16 anni, ha lanciato l’idea di Archeoporn: iconografia erotica antica da mostrare sui social, in particolare su Instagram, volendo noi raccontare a partire dall’immagine. Quindi ecco, un atto naturale, con una punta di provocazione contro la falsa pudicizia che censura l’erotismo e lascia piena visibilità ad ogni tipo di pornografia.

Ovviamente nulla è improvvisato…nel vostro gruppo come vi siete divisi i compiti e quindi quali sono le fasi che portano alla realizzazione di un contenuto? Dove andate a frugare e come lo rendete appetibile?

Siamo in quattro: i contenuti vengono curati da me (Elisa N.d.R.); poi ci sono Simone, Eleonora e Danilo che lavorano sulle immagini e con le immagini. Senza di loro non ci sarebbero video, illustrazioni (di Danilo), grafiche (Simone ed Eleonora), regia e scenografia dei video ed alcune idee luminose. Per il resto, la verità è che non c’è mai uno schema ordinato e ripetuto: L’ispirazione arriva improvvisa e pervasiva, e ovunque andiamo a caccia di materiale da mettere in cartelle, da studiare, insieme alle fonti. Altro materiale arriva da solo, persino in sogno! Ma il lavoro che poi porta alla pubblicazione cerca di non essere mai improvvisato, ci sono dietro ore e ore di studio, per essere certi di non postare in modo superficiale, per essere il più possibile accurati. Dato il tema raccontato si potrebbe rischiare di calcare troppo la mano, di voler compiacere un pubblico più vasto, di farsi bastare un’immagine esplicita ed accattivante e invece cerchiamo di distinguerci. Abbiamo tante storie in archivio, materiale grezzo da elaborare per raccontare: da lì parte il lavoro di comunicazione, su una base scientifica si innesta altro: illustrazioni, grafiche,  Musica, cultura pop e contemporanea, addirittura botanica e tradizioni popolari. Oltre ai post è nelle stories che viene fuori il modo di raccontare caratteristico di Archeoporn e stiamo progettando il modo di portarlo fuori da Instagram.

due figure ispirate alla pittura vascolare greca in atteggiamenti intimi
Immagine per gentile concessione di Danilo Innocenti di Archeoporn.

Quale è stata l’accoglienza? Avete avuto qualcuno che ha gridato allo scandalo quando ha scoperto che Patroclo per Achille era un po’ più che “il migliore amico”? 

Davvero no! Nessuno ha gridato allo scandalo, soltanto l’algoritmo di Instagram, che ci ha chiuso la pagina per due volte e che ci tiene spesso in shadow ban, e forse più per le parole che per le immagini. E infatti ci tocca limitarci, accettando che la pagina cresca più lentamente, ma proteggendola da questo tipo di censura. I nostri follower invece non hanno alcun problema: moltissimi di loro sono archeologi, storici dell’arte, storici e filologi. Per il resto abbiamo un pubblico molto variegato e tutti sono curiosi, vogliono sapere e apportare il loro contributo. E, a proposito di Achille e Patroclo: noi non vogliamo scandalizzare ma normalizzare e allo stesso tempo non banalizzare una cultura che è diversa dalla nostra e da come viene spesso superficialmente raccontata e forzatamente letta con i parametri della nostra. Non erano solo amici, ma nemmeno “amanti omosessuali”. Era probabilmente la loro una relazione omoerotica, che sarebbe poi stata poi diffusa nella cultura greca, e soggetta a regole precise: adulto/amante con ruolo attivo e amasio adolescente passivo (anche se spesso si evitava comunque la penetrazione vera e propria!).

Qual è l’aspetto licenzioso della cultura classica che preferite?

Le occasioni, gli spazi, i momenti i cui le regole venivano rotte o ribaltate. Gli istinti sfrenati: Pan, i satiri, le Baccanti, i riti in onore della Bona Dea, il “capodanno” da Anna Perenna. I momenti di licenza dal controllo,  appunto, che comunque esisteva, soprattutto per le donne. E poi versi e immagini languide, di erotismo struggente, intenso: come certi quadretti erotici o la poesia di Ovidio o dei lirici greci arcaici. E poi anche quelle cose grottesche, sfacciate come i “tintinnabula” con tanti falli o i falli alati apotropaici. La scelta è davvero vastissima!

due figure ispirate alla pittura vascolare greca in atteggiamenti intimi
Immagine per gentile concessione di Danilo Innocenti di Archeoporn.

In virtuale parlare di certe tematiche risulta forse più facile, ma voi vi siete recentemente lanciati anche in percorsi guidati in presenza. È stato effettivamente più difficile oppure ha dato ancora più soddisfazione? 

È stato bello, è stato difficile: non perché sia stata tosto parlare in pubblico, rivolgersi direttamente alle persone guardandole negli occhi, anzi, quella è linfa vitale! È stato invece difficile procedere un po’ al contrario: scegliere un tema, legato ad altri temi, e farlo calzare ai pezzi effettivamente presenti nel museo. Una bella sfida, ma stimolante, e che ripeteremo presto!

Cosa ritenete importante di questo vostro lavoro, se doveste trarre un bilancio? E quali sono le vostre prospettive future? Sta bollendo qualcosa in pentola? 

Oltre a nuovo ciclo di visite guidate tematiche (in alcuni casi il tema potrebbe persino essere a sorpresa, ma non diciamo di più…), oltre a lanciare (finalmente!) il merchandising, a collaborazioni, come quella prossima con @blister_ilpodcast, pensiamo noi stessi di passare dalle immagini alle sole parole. Vedrete!

figura di ragazzo ispirata alla pittura vascolare greca mentre si lava
Immagine per gentile concessione di Danilo Innocenti di Archeoporn.

Immagine di copertina: Venere bdsm, fotomontaggio a cura di Lorenzo Verga.

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