Locandina dell’evento.

Cronache dalla trincea del lavoro

Mattinata di lavoro per la vostra redazione: un gruppo di essa ha, infatti, presenziato alla Conferenza sul Futuro dell’Europa dal tema “I giovani e l’occupazione. La realtà cittadina e periferica del territorio Bresciano”, un’occasione per condividere idee e contribuire a plasmare l’Europa che vorremmo.

Metti un giorno di fine marzo cinque ragazzi alla Conferenza sul Futuro dell’Europa e poi valuta l’effetto che fa: ciò è successo e, pur nelle divergenze di pensiero, il risultato è positivo. Non resta, dunque, che raccontare la giornata. Lo scorso sabato mattina cinque membri della nostra redazione, Ludovica, Gaia, Clara, Andrea e chi scrive hanno partecipato, su gentile invito di Informagiovani Brescia, all’incontro di cui sopra presso il Centro per le Nuove Culture di Brescia, appuntamento di riflessione e dibattito sul futuro dell’Europa, alla presenza di vari ospiti del mondo delle istituzioni e dell’associazionismo, sia imprenditoriale sia giovanile, con gli interventi dei quali si è aperto l’evento. A seguire sono stati formati dei tavoli di lavoro e di dibattito su temi specifici che si sono conclusi con la doverosa restituzione di quanto era emerso poco prima. Ma andiamo più nello specifico. 

Foto dei cinque ragazzi di Echo Raffiche che hanno partecipato alla conferenza.

Istituzionalmente parlando

Ad aprire la giornata i tradizionali saluti del mondo della politica locale, nelle figure dell’Assessore alle Politiche Giovanili Roberta Morelli, che ha ricordato l’attenzione del Comune di Brescia per i Neet, simboleggiata dal progetto Fermenti e di Roberto Cammarata, Presidente del Consiglio Comunale di Brescia: quest’ultimo ha tenuto a sottolineare come l’idea d’Europa, nel corso degli ultimi due anni, sia radicalmente cambiata. Si è passati, infatti, dal ritenerla “una sovrastruttura estranea, se non ostile“ a considerarla come “una casa di valori comuni, come spazio di pace, relazioni positive e dinamismo”. Quest’ultimo ha poi anche introdotto un concetto chiave all’interno della giornata: ovvero che i cervelli non siano in fuga, bensì in viaggio, nel tentativo di allargare gli orizzonti della nostra consapevolezza di cittadini non più solo in qualità di italiani ma anche come europei. 

Foto dell’intervento di Bortolo Agliardi ed Eugenio Massetti. Alla loro sinistra Fabrizio Spada.
L’intervento di Bortolo Agliardi ed Eugenio Massetti. Alla loro sinistra Fabrizio Spada.

Auspici vari

Dopo i saluti delle autorità, sono iniziati gli interventi dei vari ospiti: ad aprire le danze, Fabrizio Spada, moderatore e rappresentante a Roma delle relazioni con l’UE: anch’egli ha tenuto a sottolineare l’aumento del consenso nei confronti delle istituzioni europee, passato nei tre anni della pandemia dal 40 al 68%, auspicando nel contempo “un’unificazione dal punto di vista economico, della politica estera e della difesa“, anche considerando le recenti vicende ucraine. Auspici molto più concreti invece per Eugenio Massetti, presidente di Confartigianato e Vice alla presidenza della Camera di Commercio: desideri cioè di miglioramento della capacità attrattiva di Brescia nel garantire sicurezza e servizi e auspici affinché il governo ritorni ad ascoltare i desideri dell’associazione che presiede, da lui definita garanzia di forza e solidità nei confronti del mondo esterno. Con questa alternanza si sono susseguiti gli interventi: con speranze che la scuola aggiorni i propri sistemi e metodi d’insegnamento, cooperando maggiormente con il mondo del lavoro, firmate da Bortolo Agliardi, presidente dell’Associazione Artigiani di Brescia, e auspici che ai giovani venga data la chance di provare, creando una cultura del lavoro e del tentativo di apprendere, firmati invece da Davide Peli, presidente del Movimento Giovani Imprenditori di Confartigianato. Da sottolineare le osservazioni sul costo eccessivo del lavoro: viene infatti rilevato come un salario di 1500 euro costi 3900 euro al datore di lavoro, e la volontà di rimediare agli errori passati, venendo incontro alle nuove necessità psicofisiche dei dipendenti

Gli onorevoli

Un capitolo a parte lo meritano i due onorevoli ospiti: il primo ad intervenire è Danilo Lancini, esponente del gruppo “Identità e Democrazia”. Il suo racconto è di conversione: prima infatti di essere eletto in Europa era convinto che l’UE andasse quasi distrutta, mentre a Bruxelles si è reso conto di come l’Istituzione fosse in realtà un’opportunità. L’attuale Vicesindaco di Adro ha altresì insistito su quanto di buono l’Italia abbia da offrire rispetto alle altre nazioni europee, come un’eccellenza produttiva e contratti collettivi con salari decisamente più alti rispetto alla media. L’on. Francesco Majorino invece, di appartenenza politica opposta rispetto al collega, ha tenuto a sottolineare l’intervento europeo di Garanzia Giovani e a favore delle ONG impegnate nella guerra in Ucraina; a suo avviso i giovani saranno fondamentali per la sopravvivenza stessa dell’istituzione europea.

Foto dell’intervento in video dell’onorevole Pierfrancesco Majorino.
L’intervento in video dell’onorevole Pierfrancesco Majorino.

Think Tanks

Dopo il break di metà mattina, è giunto il momento dei tavoli di lavoro, momento di confronto tra istituzioni e mondo giovanile, quest’ultimo rappresentato da Echo Raffiche e Glabradio, impegnati nel ruolo di moderatori. Ciò che è emerso è soprattutto una generale critica sul mondo della scuola, creata su misura dei professori, non degli studenti e distaccata dal mondo del lavoro, in quanto troppo legata alla teoria più che alla pratica; i desideri hanno invece riguardato la creazione di una rete di condivisione a livello europeo, sia dal punto di vista scolastico sia dal punto di vista imprenditoriale. Oltre alle critiche non sono ovviamente mancate altre proposte decisamente di buon senso: la necessità di lavorare sull’inclusione, l’apertura verso la diversità, l’abolizione del “pagamento in visibilità”, tipico del mondo dell’arte. Più in generale la richiesta è soprattutto una: rimanere al passo con il mondo che cambia sempre più in fretta. 

I tavoli di lavoro.

Tirare le somme

Che dire? Giornata sicuramente proficua che, pur nella divergenza di idee che l’ha contraddistinta, ci ha restituito un punto di vista che non siamo abituati ad ascoltare. Le proposte ci sono parse di buon senso, ma come al solito si finge di dimenticare come la persuasione sulla bontà delle idee preveda uno sforzo supplementare che non tutti sono disposti a fare. A titolo esemplificativo, per convincere un professore a cambiare approccio con gli studenti servono tempo, apertura e risultati. Non resta, quindi, che sperare che questa giornata non abbia lo stesso finale della favola dell’assemblea dei topi: i roditori in un fienile, cercando un modo per scampare dalle grinfie del gatto, decisero di attaccargli un campanello sulla coda, in modo da essere avvertiti del suo arrivo e quindi poter scappare per tempo. Quando fu però il momento di decidere chi sarebbe stato l’incaricato a questo scopo, nessuno parlò: la proposta divenne quindi lettera morta. Riusciranno lorsignori a non fare lo stesso?

Immagine di copertina: Foto dei cinque ragazzi di Echo Raffiche che hanno partecipato alla conferenza.

Condividi su: