
Il 2022 sembra finalmente essere un anno ricco di eventi, mostre e percorsi artistici dedicati alle Donne. Da quelle raccolte nella ricca esposizione bresciana, a quelle rappresentate da Tiziano; donne forti, deboli, incantatrici, sensuali, sante; donne fotografe o artiste contemporanee, architette, coreografe e costumiste.
Ecco le mostre al femminile in Italia da non perdere, da Brescia a Roma.
BRESCIA
Donne nell’arte. Da Tiziano a Boldini, dal 22 gennaio al 12 giugno 2022 a Palazzo Martinengo
Dopo un primo rinvio la mostra, a cura di Davide Dotti e organizzata dall’Associazione Amici di Palazzo Martinengo, è stata inaugurata a Brescia; essa documenta l’importanza della rappresentazione dell’universo femminile nella storia dell’arte italiana lungo quattro secoli, dal Rinascimento alla Belle Époque. Vengono presentati novanta capolavori noti e iconici ma anche quadri mai esposti provenienti da diverse collezioni private di artisti come Guercino, Tiziano, Pitocchetto, Appiani, Corcos, Hayez, Zandomeneghi e Boldini, suddivisi in otto sezioni tematiche dedicate a sante ed eroine bibliche, mitologia in rosa, ritratti di donna, natura morta al femminile, maternità, lavoro, vita quotidiana, nudo e sensualità.
Grazie alla partnership con la Fondazione Marcegaglia Onlus, è possibile approfondire alcune tematiche di grande attualità come il lavoro femminile, le violenze domestiche, l’emarginazione sociale e le nuove povertà attraverso pannelli informativi dislocati nelle sale. Inoltre, l’Associazione Amici di Palazzo Martinengo devolverà l’1% del ricavato della biglietteria a Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro al seno.
MILANO
Tiziano e l’immagine della donna: bellezza, amore, poesia, Palazzo Reale dal 23 febbraio al 5 giugno
In collaborazione con il Kunsthistorisches Museum di Vienna, questa straordinaria mostra presenterà circa un centinaio di opere di cui quarantasette dipinti (sedici di Tiziano), a cui si aggiungono oggetti d’arte applicata come gioielli, sculture, libri e grafica. L’allestimento ha l’obiettivo di far riflettere, come afferma la curatrice Sylvia Ferino, sul ruolo dominante della donna nella pittura veneziana del XVI secolo, che non ha eguali nella storia della Repubblica o di altre aree della cultura europea del periodo. A partire dal tema del ritratto realistico di donne appartenenti a diverse classi sociali, passando a quello fortemente idealizzato delle così dette “belle veneziane” si incontrano via via celebri eroine e sante, fino ad arrivare alle divinità del mito e alle allegorie.
TORINO
Vivian Maier inedita, dal 9 febbraio al 26 giugno 2022 ai Musei Reali nelle Sale Chiablese
Per la prima volta in Italia vengono presentate più di 250 fotografie di Vivian Maier (New York, 1926 – Chicago, 2009), la street photographer statunitense che tra il 1950 e la fine degli anni Ottanta ha osservato meticolosamente il tessuto urbano e il modo in cui esso riflette i grandi cambiamenti sociali e politici della sua storia. La mostra, a cura di Anne Morin, permette al pubblico di accedere per la prima volta agli archivi inediti della fotografa, scoperti nel 2007: immagini mai viste, fotografie d’epoca prodotte dalla stessa Vivian Maier, film in super 8 e registrazioni audio.
A sostenere l’esposizione è Women In Motion, un progetto ideato da Kering per valorizzare il talento delle donne in campo artistico e culturale.
VENEZIA
Biennale Arte 2022, Giardini della Biennale e Arsenale di Venezia, dal 23 aprile al 27 novembre
Nella sua cinquantanovesima edizione, la Biennale di Venezia dedicata all’arte, sotto la guida della curatrice Cecilia Alemani, presenterà le opere di 213 artisti di cui la stragrande maggioranza sono donne (191 donne contro soltanto 22 uomini). Il titolo Il latte dei sogni, è tratto da un libro di favole di Leonora Carrington, in cui l’artista surrealista descrive un mondo magico di esseri ibridi e fantastici nel quale la vita viene costantemente reinventata attraverso l’immaginazione e nel quale è concesso cambiare, trasformarsi, diventare altro. Come spiega Alemani, dai dialoghi con gli artisti «sono emerse con insistenza tantissime domande nate dalla situazione storica che stiamo vivendo e da questa pausa, forse anche creativa, che abbiamo vissuto e che ho cercato di riassumere in alcune domande: Come sta cambiando la definizione di umano? Quali sono le differenze che separano il vegetale, l’animale, l’umano e il non-umano? Quali sono le nostre responsabilità nei confronti dei nostri simili, delle altre forme di vita e del pianeta che abitiamo? E come sarebbe la vita senza di noi?».
Marlene Dumas. Open-End, Palazzo Grassi dal 27 marzo all’8 gennaio 2023
Questa grande mostra personale, a cura di Caroline Bourgeois in collaborazione con Marlene Dumas, presenta l’opera dell’artista, con oltre 100 opere principalmente pittoriche: una selezione che va dal 1984 a oggi oltre ad opere inedite realizzate negli ultimi anni, provenienti dalla Collezione Pinault, da musei internazionali e collezioni private.
L’artista, nata nel 1953 a Cape Town, Sudafrica, dove cresce e studia belle arti durante il brutale regime dell’apartheid, rappresenta nei suoi ritratti la sofferenza, l’estasi, la paura, la disperazione. E ancora l’amore e la morte, le questioni di genere e razziali, l’innocenza e la colpa, la violenza e la tenerezza: sono questi alcuni dei temi del suo lavoro, in cui la sfera intima si combina con istanze sociopolitiche, fatti di cronaca o la storia dell’arte.

Credits Pinault Collection
Sabine Weiss. La poesia dell’istante, Casa dei tre Oci dall’11 marzo
Si tratta del primo tributo internazionale alla fotografa franco svizzera Sabine Weiss, scomparsa all’età di 97 anni nella sua casa di Parigi lo scorso 28 dicembre 2021, tra le maggiori rappresentanti della fotografia umanista francese (insieme a Robert Doisneau, Willy Ronis, Edouard Boubat, Brassaï e Izis). Attraverso il percorso espositivo a cura di Virginie Chardin, verranno mostrate oltre 200 opere e importanti documenti d’archivio, ripercorrendo la carriera (dagli esordi nel 1935 agli anni Ottanta) di questa straordinaria fotografa, oggi simbolo di coraggio e libertà. Oltre alle fotografie, in mostra verranno presentati anche alcuni estratti da film documentari a lei dedicati nei quali la fotografa ha raccontato il suo percorso artistico, le sue esperienze di viaggio e la difficoltà di essere una fotografa donna.
FORLÍ
Maddalena. Il mistero e l’immagine, Musei San Domenico, dal 4 marzo al 26 giugno
La mostra, curata da Cristina Acidini, Paola Refice e Fernando Mazzocca, è ideata dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì in collaborazione con il Comune di Forlì e i Musei San Domenico. Essa è dedicata a Maria Maddalena, personaggio misterioso, travisato e sfaccettato, protagonista di innumerevoli opere d’arte di pittura, scultura, miniature, arazzi, argenti e opere grafiche. Saranno esposte le opere su questo tema di artisti straordinari come Antonio Canova, Bartolomeo Vivarini, il Garofalo, Alessandro Allori, Guido Cagnacci, Guido Reni, Alonso Cano, Francesco Hayez, Johann Friedrich Overbeck, Jules Lefebvre, Jean Beraud, Gaetano Previati, Renato Guttuso, Gerardo Dottori e molti altri.
ROMA
BUONE NUOVE. donne in architettura, al MAXXI (Museo nazionale delle arti del XXI secolo) dal 16 Dicembre 2021 all’11 Settembre 2022
La mostra, a cura di Pippo Ciorra, Elena Motisi, Elena Tinacci, viene dagli stessi curatori descritta come importante modo «di proseguire nel nostro intento di raccontare un universo architettonico in evoluzione e di promuovere le energie migliori. Almeno tre i temi che vorremmo sottolineare. Il primo è il crescente processo di liberazione del mondo professionale dell’architettura da pregiudizi e abitudini che spesso hanno frenato l’affermazione delle donne e di altri soggetti “non-standard” (collettivi, coppie, formazioni aperte). Il secondo riguarda l’impressione che l’allargamento della platea professionale nel senso della gender equality contribuisca positivamente alla capacità dell’architettura di rispondere alle urgenze del presente, soprattutto in termini di sensibilità ecologica, inclusività, sostenibilità sociale. L’ultimo punto, infine, vede l’Italia, dove troviamo molte donne tra i migliori progettisti emergenti (o emersi), come un esempio avanzato di questa trasformazione».
Jia Ruskaja – Danzò e piacque. Costumi, fotografie, documenti (1921 – 1940), Museo Boncompagni Ludovisi per le Arti Decorative, il Costume e la Moda dei secoli XIX e XX, fino al 20 marzo
La mostra si articola in un percorso espositivo curato dallo stilista e costumista Giuseppe Tramontano e presenta abiti di scena realizzati dal 1935 al 1939, di cui Ruskaja è stata coreografa, nonché costumista. Si tratta di vere e proprie opere d’arte ideate insieme alla sua disegnatrice personale Eugenia Rossi, oltre a documenti storici esposti per la prima volta, appartenenti all’archivio storico della Fondazione dell’Accademia Nazionale di Danza. Vesti, tuniche, corsetti e gonne verranno esposti insieme a libri, programmi di sala, bozzetti, scritti e immagini in bianco e nero.
Un percorso che, per la prima volta, porterà alla luce i tanti aspetti e le innumerevoli esperienze vissute da Jia Ruskaja, una donna all’avanguardia e che ben rappresenta un più moderno empowerment al femminile, caratterizzato da quella propulsione che risalta risorse e capacità e che distingue donne particolarmente valorose e innovative.

Immagine di copertina: Vivian Maier, Self-Portrait, Undated