
“Buio! Sipario… Luce!”. Chi fa teatro conosce bene questa sequenza. Nel buio gli attori si preparano ad andare in scena. Si alza il sipario, sale l’adrenalina. Con la luce puntata sul palco nascono storie di corpi, di voci e di incontri.
Può sembrare strano, ma è proprio nel buio che si costruisce la scena, quando si dispongono gli oggetti là dove serviranno perché la narrazione possa andare avanti e quando dietro le quinte si concepiscono le azioni e le emozioni che prenderanno vita sul palco. Faustino Ghirardini, attore, regista e direttore artistico dell’associazione culturale Viandanze, e i suoi collaboratori Diego Belli e Mattia Grazioli, lo hanno insegnato a centinaia di bambini e ragazzi – tanti ormai adulti – della provincia di Brescia
E sono sempre stati d’esempio, anche durante la pandemia.

Per chi non li conosce, partiamo dall’inizio. Viandanze – Culture e pratiche teatrali da oltre vent’anni organizza laboratori di teatro per tutte le età, workshop con attori e performer di fama nazionale e internazionale, laboratori per le scuole di Brescia e provincia e attività di teatro sociale con i disabili e gli educatori di Anffas Desenzano, ma anche festival, rassegne teatrali e spettacoli inediti aperti a tutti.
Per Faustino Ghirardini l’attenzione per l’essenza sociale dell’esperienza teatrale va di pari passo con produzioni di elevata qualità. Non a caso tanti allievi dei laboratori scolastici hanno poi fatto del teatro la loro professione (è questo il caso degli stessi Diego Belli e Mattia Grazioli) e il lavoro con Anffas Desenzano ha portato alla creazione di una vera e propria compagnia, l’Asino Verde.
Dal training alla produzione di uno spettacolo, si lavora sulla consapevolezza e l’utilizzo del proprio corpo nello spazio, sul contatto con l’Altro, sulla voce, sul respiro, sui suoni, scoprendo ed esplorando sempre nuove possibilità di relazione e di comunicazione.

Un lavoro che non resta chiuso tra le pareti del teatro, ma che si è sempre aperto al territorio. Ne è un chiaro esempio Lune di Teatro, la rassegna estiva che porta letture e spettacoli nei luoghi più suggestivi della Valtenesi e del Basso Garda riscoprendo e coltivando un patrimonio culturale fatto di tradizioni, natura, arte e dialetti. Il Parco della Rocca e la Pieve Vecchia di Manerba, Palazzo Cominelli a Cisano di San Felice, i Castelli di Desenzano, di Soiano, di Moniga e di Padenghe sono solo alcuni dei tanti luoghi di rilevanza storico-artistica che sono stati scenario produzioni ed eventi firmati Viandanze.
Viandanze ci parla di arte, di “assembramenti” di corpi e di voci, del silenzio sospeso nel pubblico e dell’eco degli applausi che risuonano sugli sfondi incantevoli ripopolati dal gioco del teatro.

Traspare la nostalgia.
Ai bisogni di natura sociale è chiesto oggi di sacrificarsi per la sopravvivenza della comunità stessa (paradosso che colpisce al cuore noi animali sociali). Ma l’attrice Hellen Mirren, autrice del Messaggio internazionale per la Giornata Mondiale del Teatro 2021 ci ricorda che «da quando esistono sul pianeta, gli esseri umani si sono raccontati storie». E non smetteranno certo ora.
La risposta di Viandanze al primo lockdown è stata un’immediata trasformazione dei suoi progetti in modo da renderli realizzabili e fruibili anche a distanza. Così, Inventari Superiori, festival delle scuole superiori bresciane che ogni anno popola di giovani i teatri cittadini, è diventato Inventari Superiori – On Air, un’innovativa rassegna di “radiodrammi”, scritti, registrati e spesso anche illustrati dai ragazzi. Il palcoscenico, tradizionalmente ribattezzato “zattera” dai teatranti, è stato per necessità sostituito da un altro genere di piattaforma: i social networks e Soundcloud. I laboratori, anche se svolti online, sono stati un salvifico sfogo di creatività per tanti adolescenti.
Non fare passi indietro, quindi, ma reinventarsi e ribadire la propria presenza per testimoniare l’importanza di esprimersi, di far sentire la propria voce, di continuare a costruire relazioni e narrazioni, per la crescita delle nuove generazioni e per il rafforzamento della comunità: un gesto di enorme rilevanza educativa e sociale.

Inevitabile, tuttavia, il drammatico impatto della pandemia sulle casse dell’associazione. L’attività di Viandanze, come quella di tutto il mondo dello spettacolo dal vivo, è stata punteggiata da lunghe chiusure, speranze disilluse e false ripartenze. Di queste, la più recente (amaramente ma responsabilmente accettata) è stata la disattesa proposta di riapertura dei teatri il 27 marzo, nella ricorrenza della Giornata Mondiale del Teatro.
Il 27 marzo, però, i “Viandanti” hanno voluto ugualmente aprirsi al loro pubblico in un coinvolgente evento online per presentare la campagna “Una casa per Viandanti”.
«Viandanze è teatro, cultura e territorio, ma anche un luogo fisico, un ambiente di relazioni in cui divertirsi e sperimentare» ricordano il direttore artistico Faustino e il presidente Diego Belli: Viandanze intende continuare a costruire – letteralmente – il suo teatro, e non solo…
Il Teatro del Tiracollo di Lonato del Garda, sede dell’associazione dal 2017, vuole diventare un vero e proprio polo culturale: non solo una residenza per giovani compagnie, una sede per una stagione teatrale e una casa per i laboratori, ma anche un luogo di integrazione di diverse realtà, a disposizione della comunità per concerti, conferenze e altre attività.
Negli ultimi anni i soci dell’associazione hanno costruito un palcoscenico (da zero, trave dopo trave!), e lavorato assiduamente per adeguare lo spazio e gli impianti.

Per portare avanti i lavori necessari al teatro, Viandanze ha già ottenuto il finanziamento del bando GAL – “L’identità culturale di un territorio sospeso tra lago e collina” e ha investito i risparmi dell’associazione, arrivando a coprire l’86% della spesa totale.
Ma per raggiungere l’obiettivo mancano ancora 20mila euro.
La pandemia ha posto Viandanze di fronte ad un bivio: tirare i remi in barca, o scommettere sulla propria attività futura coinvolgendo chiunque la conosca e voglia sostenerla.
Come dichiarato e dimostrato durante l’evento online del 27 marzo, l’associazione non vuole tradire il suo territorio, la generosità degli sponsor e la fiducia dei soci, dei teatranti e degli spettatori.
E, aggiungiamo noi, il territorio non può tradire chi da sempre si è impegnato per promuovere la crescita e la formazione artistica dei singoli e per custodire e valorizzare l’identità della sua comunità.
L’associazione ha lanciato un crowdfunding, una raccolta fondi digitale sul sito Produzioni dal Basso, attraverso la quale si rivolge al suo pubblico, ad amici, soci, teatranti ed ex-teatranti chiedendo di sostenere il suo progetto con un contributo economico di qualsiasi portata.
La campagna “Una casa per Viandanti” sarà aperta fino al 31 maggio e per ogni donazione la viandante responsabile del crowdfunding, Anna Castagna, ha già preparato diverse forme di ringraziamento.
E ora?
«Che fom? Spetom!», direbbero Faustino, Diego e Mattia, citando con fiduciosa e nostalgica ironia la loro riscrittura in dialetto bresciano di Aspettando Godot.
Che poi non mica è vero, fermi non sanno proprio stare: i lavori continuano al Teatro del Tiracollo, e si sta già pensando all’inaugurazione…
Per sostenere e condividere il progetto clicca qui
Associazione Culturale Viandanze – Culture e Pratiche teatrali
Via Mantova, 8M
Lonato del Garda (BS)
info@viandanze.com
Facebook: @Viandanze
Instagram @viandanze.teatro
Immagine di copertina: Illustrazione creata appositamente da @mirti_illustrations per la campagna di crowdfunding “Una casa per Viandanti”